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La lettera di Conte all'Avvenire: "La Pasqua sia un richiamo all'unità"

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In una lettera scritta all'Avvenire, il Premier Conte fa un bilancio della situazione coronavirus in Italia ringraziando la Chiesa.

A poche ore dalla celebrazione della Santa Pasqua, Giuseppe Conte ha scritto una lettera all’Avvenire per fare qualche ringraziamento per il contributo che decine di realtà hanno fornito nel pieno dell’emergenza coronavirus.

La lettera di Conte all’Avvenire

Nell’incipit il Premier non ha potuto fare a meno di ricordare come questa Pasqua rimarrà per sempre scolpita dalle nostre vite per la situazione che ci troviamo a vivere, i giorni “più difficili che la nostra storia recente ricordi“. Immenso il prezzo che si sta pagando, soprattutto in termini di vite umane che sono venute meno nella lotta a quel nemico invisibile che è il virus. Tra loro, ha ricordato Conte, anche molti sacerdoti impegnati a rinfrancare gli animi feriti convinti del valore vivificante della preghiera.

Ha quindi ringraziato la Chiesa che, con la sua presenza sul territorio, ha contribuito a sostenere i più deboli e le famiglie più povere. Tra i suoi rappresentanti ha nominato il cardinale Bassetti e tutta la Conferenza episcopale, che ha devoluto parte dei proventi ricavati dall’otto per mille per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica.

Inoltre un ringraziamento per aver compreso la necessità di celebrare le funzioni senza popolo, differentemente dallo spirito con cui la Chiesa è nata, ovvero quello di creare comunità. Il rispetto delle misure adottate dal governo, ha sottolineato, è stato un gesto di responsabilità verso l’intero paese e di rispetto per chi affronta ogni giorno l’emergenza.

Infine una parola sulla festività che i credenti si accingono a celebrare. “La Pasqua è per tutti noi un richiamo all’unità, alla solidarietà, all’amore“, ha scritto, nella consapevolezza comunque che “essere distanti e non poter condividere insieme la grazia del tempo pasquale è motivo di grande sofferenza“.