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Salvini su Conte: "Mia figlia mi ha chiesto perché vengo insultato"

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Matteo Salvini continua ad attaccare Giuseppe Conte per il discorso tenuto nella serata del 10 aprile, definendolo non adatto al ruolo di premier.

Continua la querelle a distanza tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte in merito all’ormai celebre conferenza stampa tenuta nella serata di venerdì 10 aprile, nella quale il premier ha direttamente accusato i leader di Lega e Fratelli d’Italia di diffondere menzogne e falsità sull’accordo dell’Eurogruppo. Nella sua invettiva contro il presidente del Consiglio il segretario leghista ha persino scomodato la figlia, raccontando di come quest’ultima gli abbia chiesto chi fosse quel signore che lo insultava in televisione.

Salvini contro Giuseppe Conte

Nel corso di un’intervista rilasciata al Tg1, Salvini ha infatti dichiarato: “Ieri sera mia figlia mi ha chiesto perché quel signore in televisione ce l’ha con te e ti insulta? Le ho risposto, lascia stare, è Pasqua, perdona”. Subito dopo Salvini ha incalzato accusando Conte di non essere adatto alla carica che ricopre: “Sentirsi insultare in diretta televisiva mentre il Paese soffre, il venerdì Santo, mentre il Papa fa la Via Crucis. Credo che Conte non sia degno di una carica come quella di presidente del Consiglio”.

In seguito il leader della Lega ha parlato del suo dialogo con il presidente della Repubblica “A Mattarella ho detto che sono preoccupato per la situazione economica, spero veramente che il governo non pecchi di presunzione dicendo ‘facciamo tutto noi’, spero che qualcuno non dica no alle proposte della Lega solo per fare un dispetto politico”, per poi proseguire rammaricandosi di come Conte non voglia a suo dire ascoltare le opposizioni: Sono dispiaciuto perché qualcuno vuol fare da solo e non ci ascolta. Continuiamo a dialogare, con i nostri sindaci, l’emergenza è trovare bombole di ossigeno e mascherine”.

Il no alla chiusura fino a maggio

Sul finire dell’intervista, Salvini si è detto inoltre contrario alla proroga delle restrizioni voluta dal governo, auspicando invece un’imminente riapertura delle attività lavorative in modo che gli italiano possano ricominciare a guadagnare: “Quando ieri il premier, a parte gli insulti e la bugie, ha detto che ne riparliamo a maggio, ha buttato milioni di italiani nello sconforto perché bollette, rate e affitti non aspettano. Quindi ho detto a Mattarella che dal nostro punto di vista, prima si torna a lavorare in sicurezza, con mascherine e guanti, meglio è”.