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Coronavirus, Conte spinge sugli Eurobond: "Italia è stata lasciata sola"

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Il premier Conte frena sul Mes e rilancia gli Eurobond, ricordando anche che l'Italia è stata lasciata da sola di fronte all'emergenza.

In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung, il premier Conte ribadisce come l’Italia, in un momento di emergenza a causa del coronavirus, sia stata lasciata da sola. “Anche Ursula von der Leyen si è scusata per questo a nome dell’Unione europea, nell’Europarlamento – ha poi aggiunto -. Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto”. Il presidente del Consiglio e la presidente della Commissione hanno avuto un colloquio telefonico alle ore 23 di domenica 19 aprile. I due leader hanno discusso sulla risposta europea alle conseguenze sociali ed economiche dell’emergenza da Covid-19.

Sullo scontro sul Mes e sugli Eurobond, invece, il presidente del Consiglio torna a ribadire come l’Ue abbia bisogno “di tutta la sua potenza di fuoco” in risposta alla crisi economica in atto, “nello specifico attraverso l’emissione di titoli comuni”. Quello del coronavirus è “il più grande shock dalla guerra” e “a questo anche l’Europa deve dare una risposta“.

Conte: “L’Italia lasciata da sola”

L’Unione Europea deve dare una risposta alla crisi portata dal coronavirus e questa risposta deve essere tempestiva. Giuseppe Conte, in un’intervista per un giornale tedesco, ha ribadito come l’Italia sia stata lasciata da sola a combattere contro l’emergenza, mentre l’unità nei momenti di difficoltà è la chiave vincente. Il Mes – ha aggiunto anche – è inadeguato a fronteggiate una delle crisi peggiori dal secondo dopoguerra. La soluzione, al contrario, potrebbe essere l’emissione di titoli comuni.

Questa è la linea del premier, che ricorda anche l’utilizzo del Mes per fronteggiare la crisi greca: “Non abbiamo dimenticato che ai greci, nell’ultima crisi finanziaria, sono stati richiesti sacrifici inaccettabili perché ottenessero i crediti”.

Di qui nasce la sfiducia degli italiani dell’Ue, “dal fatto che ci sentiamo abbandonati proprio dai Paesi che traggono vantaggi da questa Unione”. “Prendiamo l’esempio dell’Olanda – ha detto Conte -, che con il suo dumping fiscale attrae migliaia di multinazionali”. O anche la Germania, che guarda ad oggi solo ai suoi vantaggi: ha “un bilancio commerciale superiore a quanto prevedano le regole dell’Ue” e con questo surplus non opera da locomotiva ma da “freno per l’Europa”, ha aggiunto il premier italiano.