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La lettera di Conte: "Così faremo ripartire l'Italia"

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Il Primo Ministro Giuseppe Conte scrive una lettera agli indirizzi degli italiani: "Così cambieremo il Paese".

La lettera di Conte agli italiani. Per il premier italiano il Coronavirus può rappresentare un’opportunità di rottura con il passato. E lo fa intendere in una lettera indirizzata agli italiani scritta sul Corriere della Sera. E il 27 maggio è il giorno in cui l’Italia alla Commissione europea annuncerà la sua proposta di “Recovery Plan”. Per questo, secondo il Premier Conte, l’Italia: “Deve farsi trovare pronta all’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un piano strategico che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese”.

Così, il Premier Conte in una lettera indirizzata agli italiani spiega: “Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent’anni”. E indica il processo di modernizzazione in sette punti ben precisi.

La lettera di Conte

Il primo punto da rispettare è la modernizzazione del Paese. Che secondo Giuseppe Conte deve passare da incentivi alla digitalizzazione: “Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese. L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso alle nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche”.

Al contempo è bene favorire anche le cosiddette innovazioni: “Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, – si legge ancora nella lettera di Conte agli italiani – anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole strutturali”.

Investimenti nel pubblico e privato

Per Conte un punto fondamentale per la ripresa dell’Italia sono gli investimenti in settori pubblici e privati: “Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il Governo sta già lavorando”.

Nella lettera di Conte si legge ancora: “Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. I funzionari pubblici, pur in un’ottica di rigore e trasparenza, devono essere incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità. Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d’ufficio e la medesima responsabilità erariale”.

Economia sostenibile e diritto allo studio

Due punti cardine per la ripartenza dell’Italia sono rappresentati da economia sostenibile e diritto allo studio. Nella lettera di Conte, per quanto concerne il primo aspetto, si legge: “Occorre una graduale ma decisa transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro paese si deve associare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale. La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico“.

Per quanto riguarda, invece, il diritto allo studio per i giovani italiani, si legge: “Dobbiamo puntare su un grande investimento per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa, affinché l’Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario. Questi interventi vanno collegati a un grande piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro: tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale, per rilanciare la competitività del nostro sistema economico-sociale e creare nuova impresa con start up e spin-off”.

Riforma Giustizia e fiscale

Bisogna riformare la Giustizia e il tema della fiscalità in Italia. Per Giuseppe Conte adesso è necessario: “Abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica. Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento. Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza. Possiamo migliorare il diritto societario introducendo modelli di governance più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri”.

Per quanto concerne la riforma fiscale, invece, nella lettera del Primo Ministro italiano si fa riferimento a un fisco: “Iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni. Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l’equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento. Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più trasparente la giustizia tributaria. Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro ‘recovery plan'”.