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Salvini attacca Conte: "È finito, in autunno andiamo a votare"

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Matteo Salvini non ha dubbi sul futuro di Giuseppe Conte e ammette: "Serve un super election day".

Per Matteo Salvini non ci sono dubbi: il Premier Conte è finito e l’unica soluzione è un super-election day a ottobre così da poterlo mandare a casa. Il leader della Lega è netto nella sua posizione ribadita anche nel corso di una lunga intervista concessa a La Stampa.

Per l’ex vicepremier a ottobre ci sarà una giornata dedicata solo ed esclusivamente alle urne. E per questo motivo il leader della Lega evidenzia: “Gli italiani verranno chiamati a votare per Regionali, Comunali e Referendum sul taglio dei parlamentari. E allora si chieda agli elettori di esprimere un Governo che duri 5 anni e abbia le idee chiare. Abbiamo i dossier pronti per governare!”.

Salvini: “Un super election day”

Così, dunque, il senatore leghista nonché rappresentante dell’area dell’opposizione. Secondo lui Conte non ha più alcun futuro di governo: “Pd e M5S facciano un esame di coscienza, come ho fatto io, che ho chiuso un’esperienza di governo quando ho capito che tutto era bloccato”. Il motivo? Per Salvini nei prossimi mesi: “Si decide il destino dell’Italia per i prossimi 30 anni”.

Data l’importanza della posta in palio si deve assolutamente: “Votare – ribadisce il leader del Carroccio – niente minestroni, sostegni esterni più o meno camuffati”. Ed è un attacco senza mezzi termini quello che arriva da Salvini agli indirizzi dell’attuale maggioranza di Governo: “Contrario alla libertà di impresa e di culto, alle scuole e agli ospedali privati. Anche in Europa auspicano un Governo stabile. Sarebbe un’operazione verità, questa maggioranza non è in grado di affrontare il rilancio dell’economia“.

Aspra la critica nei confronti dei Stati generali dell’economia: “Servono a chi non ha le idee chiare a prendere tempo. Gli altri Paesi europei sono molto più avanti di noi – denuncia ancora Matteo Salvini -. Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania hanno investito più di noi senza aspettare il Mes, con i loro soldi. La Francia investe 18 miliardi sul turismo, noi non siamo arrivati a tre. Nei prossimi mesi si decide il destino dell’Italia per i prossimi trent’anni. Se, come nel Dopoguerra ci fosse un De Gasperi, uno direbbe ‘mi rassegno’, ma noi abbiamo Bonafede, Azzolina. C’è la fila di aziende francesi pronte a comprare aziende italiane. Ho chiesto al Copasir di controllare”.

La riforma elettorale

Per Matteo Salvini non c’è margine di dialogo con l’attuale linea governativa: “Noi abbiamo tentato di collaborare con il governo. Lo abbiamo inondato di proposte. Ascolto da parte del Governo: zero. Mi sembra chiaro che ignorino le stesse richieste del presidente Mattarella”.

E sulla riforma della legge elettorale, Salvini dichiara apertamente di essere fortemente contrario al proporzionale: “Io non ho visto assolutamente nulla né da parte del Pd né dai 5S. Una legge proporzionale ci riporta indietro di 40 anni, alla Prima Repubblica. Invece chi ha un voto in più deve governare. Ci vuole un premio di maggioranza, altrimenti dipenderemo dai Renzi di turno”.