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Conte in diretta dagli Stati Generali: "Nessun pregiudizio verso imprese"

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In diretta da Villa Pamphilj, Conte ha comunicato l'esito del confronto con il mondo imprenditoriale durante il quarto appuntamento degli Stati Generali.

Nella quarta giornata degli Stati Generali, il Premier Conte ha dato comunicazione alla stampa radunatasi fuori da Villa Pamhpilj delle idee emerse per progettare il rilancio del paese dopo l’emergenza coronavirus.

Conte in diretta dagli Stati Generali

Nel giorno degli incontri con le associazioni di categoria del mondo imprenditoriale, il Presidente del Consiglio ha parlato di un confronto molto interessante. “Il nostro piano di rilancio è stato molto apprezzato e siamo disponibili ad accogliere i loro suggerimenti. Il clima è proficuo e dobbiamo procedere speditamente“, ha affermato.

Ribadendo che da parte del governo non c’è alcun pregiudizio ideologico nei confronti delle imprese, ha sottolineato come uno dei punti centrali sia quello di aumentare la produttività italiana. Quanto poi al fatto che le opposizioni si siano allontanate dalle aule parlamentari, ha ammesso di essere sorpreso e disorientato dal loro atteggiamento. “Le ho invitate qui in questo luogo di alta rappresentanza ma mi hanno detto che non era istituzionale quanto il Parlamento. Oggi sono stati lì e poi si sono allontanate: dobbiamo capire dove incontrarci ma ce la faremo, ha dichiarato.

“Modificheremo i decreti sicurezza”

Nel giorno precedente il Premier aveva annunciato che a breve potrebbero arrivare in Consiglio dei Ministri le modifiche ai decreti sicurezza di Salvini. Cambiamenti che, ha sottolineato, sono inseriti nel programma di governo e su cui sta lavorando il ministro dell’Interno Lamorgese. I nuovi decreti su cui l’esecutivo chiederà l’approvazione dovrebbero essere due, uno sull’immigrazione e uno sulla sicurezza.

Le proposte del Viminale vanno dall’abolizione delle multe alle Ong e della confisca delle loro navi all’ampliamento dei casi di protezione speciale a tutte le persone che hanno subito trattamenti disumani e degradanti fino alla ricostituzione del sistema di seconda accoglienza. Il ministro vorrebbe anche proporre il ritorno da 4 a 2 anni per l’iter di concessione della cittadinanza e l’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo.