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Di Maio chiede blocco dei fondi alla Tunisia: "Prima svolta su sbarchi"

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Luigi di Maio ha chiesto il blocco dello stanziamento dei fondi alla Tunisia fino a quando non arriverà una svolta sul blocco delle partenze.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiesto al comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina la sospensione dello stanziamento dei fondi previsti per la Tunisia nell’attesa di avere un risvolto nella collaborazione chiesta in materia migratoria. Si tratterebbe in particolare di 6,5 milioni.

Di Maio blocca fondi alla Tunisia

Il titolare del dicastero degli Esteri ha manifestato la necessità di fare un accordo di cooperazione migratoria con la Tunisia che consenta al nostro paese di seguire il modello albanese degli anni Novanta. Vale a dire quando l’Italia ebbe raggiunto degli accordi con l’Albania che hanno portato a fermare, sequestrare e affondare le barche che si utilizzavano per la traversata e per venire in Italia.

Anche perché, ha continuato, non ci si può permettere una nuova ondata di sbarchi anche per il rischio sanitario che essa comporterebbe, come stanno dimostrando i casi di Porto Empedocle o Caltanissetta. “Sono inutili gli slogan o le urla, serve un piano concreto per affrontare questa questione“, ha aggiunto il ministro sottolineando che “l’Italia non ce la farà mai da sola“.

A tal proposito, ha continuato, si aspetta dalla Tunisia una collaborazione per permettere rimpatri attraverso le imbarcazioni in modo da velocizzare le procedure attualmente in vigore solo con gli aerei. Su questo, ha assicurato, il governo sta lavorando per riuscire a raggiungere un accordo e tra le richieste che l’ambasciatore Fanara ha inoltrato al governo tunisino c’è la possibilità di rimpatriare 300-400 persone con una nave. “É molto importante perché i rimpatri devono seguire il ritmo degli arrivi“, ha concluso Di Maio.