> > Nuovo dpcm, il governo: "Ipotesi senza fondamento, dipende dalla curva"

Nuovo dpcm, il governo: "Ipotesi senza fondamento, dipende dalla curva"

Conte nuovo dpcm

Fonti di Palazzo Chigi definiscono priva di fondamento l'ipotesi di un nuovo dpcm dopo la stretta di alcune regioni.

Alla luce dell’evoluzione dell’emergenza coronavirus, erano trapelate voci secondo cui il governo entro domenica avrebbe firmato un nuovo dpcm per uniformare a livello nazionale le misure finora prese da alcune regioni. Tra queste il coprifuoco notturno dalle 23 alle 5 che scatterà in Lombardia e Campania. Palazzo Chigi ha però definito priva di fondamento l’ipotesi di nuove disposizioni in sé: se ci saranno o meno dipenderà dall’andamento della curva dei contagi.

Nuovo dpcm dopo la stretta delle regioni?

A riportare l’indiscrezione era stata Repubblica, secondo cui nel nuovo decreto potrebbe essere introdotto anche un limite agli spostamenti tra regioni se non effettuati per motivi di salute o lavoro. Uno scenario che vedrebbe però contrario il Premier Conte, che sembrerebbe intenzionato ad intervenire soltanto su trasporti e scuola. Anche sul coprifuoco ci sarebbero delle divergenze all’interno dei partiti di maggioranza, in particolare sugli orari.

Se infatti il Partito Democratico sembra spingere per la chiusura delle attività non essenziali dalle 22 fino alle 6, il Movimento Cinque Stelle preferirebbe fissare l’inizio del coprifuoco dall’1 fino alle 5. Presente tra le ipotesi anche la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, come accadrà in Lombardia ma anche in Piemonte.

Un’ulteriore norma potrebbe infine arrivare sulla scuola. L’ultimo decreto firmato dal Presidente Conte domenica 18 ottobre fissava l’ingresso negli istituti superiori a non prima delle 9, con la possibilità di turni al mattino e al pomeriggio per ridurre gli assembramenti sui mezzi pubblici. Una misura che rischia però di non essere sufficiente, tanto che una delle piste seguite dal governo potrebbe essere quella di far slittare ulteriormente l’inizio delle lezioni a dopo le 10 se non alle 11. Rimarrebbero invece invariati gli orari per gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.