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Covid, Salvini cambia idea: "Lockdown? Se serve sì"

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Salvini torna sui suoi passi e dice sì ad un eventuale lockdown per fermare l'avanzata del covid in Italia.

La posizione di Matteo Salvini sul covid e la sua diffusione in Italia è nuovamente cambiata. Dal “lasciamo tutto aperto” dei primi di marzo, al convegno negazionista al Senato, dove di era rifiutato di indossare la mascherina, passando poi ad un’estate in cui spesso il leader leghista aveva fatto intendere il suo dissenso nei confronti del dispositivo di sicurezza. Oggi, 29 ottobre, Salvini dice invece sì al lockdown generale, ma solo in caso di necessità. Senza andare troppo indietro, solo qualche settimana fa, quando era stata presa la decisione di imporre l’utilizzo della mascherina all’aperto il leader leghista aveva detto: “Mascherati sì, distanziati sì, ma chiusi in casa no”.

Covid, Salvini dice sì al lockdown

Il cambio di posizione viene comunicato dal segretario del Caroccio nel suo intervento a Radio Anch’io su Rai Radio 1. Se ci sono le necessità di farlo è giusto farlo – ha detto Salvini sul lockdown aggiungendo poi – Spero che non ci sia questo bisogno, ma, siccome la vita viene prima di tutto, se serve si fa”. “Però – ha precisato Salvini – bisogna fare scelte razionali. Mi si spieghi qual è la ragione di chiudere alle 18 bar e ristoranti.

Non sono mancate poi nelle parole dell’ex ministro dell’Interno anche le consuete critiche all’esecutivo guidato da Conte: “Oggi non è accettabile rivedere il film di marzo con Conte che annuncia la domenica sera chi sta a casa e chi no. Occorre pianificazione. Nessuno ha la bacchetta magica, tutti all’inizio navigavamo a vista, ma a fine ottobre qualcuno dovrebbe aver imparato la lezione”.

Infine Salvini propone una soluzione che, a suo dire, potrebbe essere risolutoria dell’attuale situazione e che prevede tamponi e cure a domicilio, la riapertura di teatri, palestre e cinema che “non sono stati posti di contagio per nessuno” e infine riaprire i bar la cui chiusura viene giudicata dal leghista “una fesseria”. “C’è un commissario che si chiama Arcuri – attacca ancora Salvini – che ha fatto bandi per ampliare le terapie intensive a metà ottobre. Le regioni hanno fatto i loro compiti a casa entro metà estate. Perché il governo ha perso l’estate parlando di banchi con le rotelle e di monopattini?”.