> > Bonetti: "Pronte le dimissioni se Conte non ritira task force"

Bonetti: "Pronte le dimissioni se Conte non ritira task force"

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La ministra Bonetti si impunta e promette le dimissioni qualora Conte volesse continuare con la task force esterna per il Recovery Fund.

La ministra delle Pari opportunità e della famiglia, Elena Bonetti, è intervenuta Radio Capital ed ha detto una frase che potrebbe far vacillare il già delicato equilibrio che vige tra le forze che compongono la maggioranza. La questione è tutta orientata al piano sul Recovery Fund che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, vorrebbe fosse affidato ad una task force, l’ennesima, che lo vedrebbe al vertice. L’idea non piace ad Italia Viva e alle sue rappresentanze di spicco in maggioranza. “Io sarei pronta a dimettermi – ha detto la ministra Bonetti – nel momento in cui non avrei più la possibilità di rispondere al giuramento che ho fatto. Ho giurato sulla Costituzione Italiana che prevede un processo democratico che deve essere tutelato e mantenuto. Nel momento in cui non fossi messa nelle condizioni di rispettare questo giuramento, anche per coscienza personale, sì sarei pronta anche a dimettermi”.

Bonetti e le dimissioni: parola a Conte

Non solo, la ministra della Pari opportunità e della famiglia parla di un malcontento generale in Italia Viva per l’atteggiamento del presidente Conte, tanto che “se si arrivasse a una rottura”, dice, “io e Teresa Bellanova daremmo le dimissioni. La task force esterna per il Recovery fund divide dunque molto all’interno della maggioranza e tutto può permettersi il governo in questo delicato momento tranne che perdere pezzi al suo interno e numeri in Parlamento, specie in Senato.

Dal governo il primo a rispondere alle parole della collega è stato il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che ha sentenziato così durante un’intervista ad Agorà, su Rai3: “Se ne assumerà le sue responsabilità, come il suo partito”. “Credo molto – ha aggiunto – nell’alleanza tra la sinistra, il M5S e i partiti che ci credono. Chi non ci crede più se ne assume la sua responsabilità”.