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Mattarella, elezioni il 10 ottobre: l'ipotesi se Draghi non avesse i numeri

Mattarella ha firmato decreto legge

Scioglimento delle Camere ed elezioni il 10 ottobre: il piano B del Presidente Mattarella se dovesse fallire l'incarico che affiderà a Draghi.

Qualora Mario Draghi non riuscisse a dar vita ad un governo “di alto profilo” come chiesto dal Capo dello Stato, quest’ultimo non sembrerebbe avere altra via che dichiarare finita la legislatura e far tornare gli italiani alle urne. Dato che il semestre bianco – il periodo precedente all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica in cui non è possibile scogliere le Camere – inizia il 3 agosto, Mattarella avrebbe tempo fino a tale data per compiere questa operazione. Ipotizzando che utilizzi tutto il tempo disponibile, potrebbe indire le elezioni domenica 10 ottobre.

Il piano B di Mattarella: elezioni il 10 ottobre

Per il momento tutto è nelle mani dell’ex presidente della BCE, atteso al Quirinale alle 12 di oggi per ricevere l’incarico di formare un nuovo governo. Il suo compito sarà quello di consultarsi con le forze politiche per capire quali sarebbero disposte ad entrare in una maggioranza che sostenga il nuovo esecutivo.

La strada si prospetta tutto fuorché in discesa. Il Movimento Cinque Stelle ha già fatto sapere di non essere disposto a sostenere un esecutivo tecnico. Ammettendo quindi che abbia il voto della maggioranza uscente esclusi i pentastellati e inclusi gli europeisti, arriverebbe a 95 voti. Potrebbero aggiungersi i 52 di Forza Italia, che tuttavia non ha ancora espresso una posizione chiara, ma avrebbe comunque bisogno di Lega e Fratelli d’Italia per avere i numeri necessari.

Dal canto loro Salvini e Meloni, che non hanno comunque escluso l’avvio di un confronto, continuano a ripetere che la via maestra è costituita da un ritorno alle urne. Unica ipotesi che sembrerebbe rimanere a Mattarella qualora l’incarico di Draghi dovesse fallire.