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Covid, De Luca torna sulla scelta del vaccino fatto a dicembre per dare l’esempio

Vaccino

Il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante l'ultima diretta social, ha ricordato la sua scelta di aver fatto il vaccino a dicembre.

Nella giornata di venerdì 12 marzo, il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha analizzato la situazione del territorio in relazione all’emergenza sanitaria causata dal coronavirus nel corso delle sue consuete dirette social.

Temi dell’ultima diretta social

In occasione della sua ultima diretta social dedicata alla pandemia, Vincenzo De Luca ha ribadito la delicatezza e la pericolosità della situazione che la Campania e l’Italia intera stanno affrontando, paragonandola a un contesto di guerra.

Subito dopo, ha esaminato la questione relativa ai dubbi recentemente emersi sulla validità e sulle controindicazioni del vaccino anti-Covid prodotto dalla casa farmaceutica AstraZeneca. A questo proposito, il Governatore ha invitato i cittadini campani a «evitare psicosi».

Prima di rivolgere, poi, un sentito appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, De Luca si è nuovamente espresso sulla sua decisione di farsi vaccinare senza rispettare il proprio turno di convocazione.

De Luca e la scelta del vaccino fatto a dicembre per dare l’esempio

Il Governatore campano ha ricevuto la prima dose di vaccino lo scorso 27 dicembre 2020 e, tornando sulla vicenda che ha generato critiche e polemiche a livello nazionale, ha spiegato:

Ebbene, in quella situazione, il problema non era chi prima e chi dopo nella corsa al vaccino ma era sconfiggere la campagna dei no-vax e dare fiducia ai cittadini. Dunque, alcuni esponenti istituzionali, fra i quali chi vi parla, ha deciso di compiere, come suo dovere, un piccolo atto di piccolo coraggio per incoraggiare la gente, soprattutto gli anziani, a vaccinarsi e per dire che non c’era pericolo così come hanno fatto in altri paesi del mondo.

Joe Biden, Kamala Harris, Netanyahu, Xi Jinping.

Sono stati tanti gli esponenti politici che hanno ritenuto, a quel punto della situazione, doveroso per chi aveva responsabilità istituzionali dare un elemento di fiducia e compiere un piccolo atto di coraggio cioè farselo per primi il vaccino, soprattutto il vaccino Pfizer perché si diceva che potesse influire sulla catena genetica dei cittadini.

Oggi, evidentemente, la situazione è completamente diversa.

Il 27 dicembre, dei pochissimi vaccini arrivati per la campagna del V-day, molte decine di vaccini sono rimaste nei frigoriferi perché chi era stato chiamato a farselo non si è presentato quindi non si è tolto il vaccino a nessuno. È chiaro, quindi, qual era il clima il 27 dicembre.