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Ponte crollato a Baltimora: quali saranno le conseguenze economiche?

Crollo ponte Baltimora

Il crollo del ponte di Baltimora non ha causato solo delle vittime umane ma avrà un effetto anche sull'economia della città soprattutto per la chiusura del porto.

Il crollo del ponte Francis Scott Key di Baltimora non ha avuto solo delle conseguenze per quanto riguarda la perdita di vite umane, ma anche per il settore economico. A causa dell’incidente infatti, il porto cittadino è stato chiuso a tempo indefinito, causando non pochi problemi soprattutto per alcuni settori.

I settori colpiti

La chiusura del porto causato dal crollo del ponte Francis Scott Key di Baltimora ad un primo acchito potrebbe non sembrare chissà cosa. Dopotutto anche se grande e trafficato, non figura tra quelli più grandi degli Stati Uniti, piazzandosi solo al diciottesimo posto per numero di merci trasportate.

Nonostante ciò, il porto cittadino è particolarmente specializzato e si occupava del trasporto di alcuni beni specifici, precisamente quattro: automobili e veicoli da lavoro, zucchero, carbone e gas naturale liquefatto.

Al momento è difficile stimare i danni economici legato al crollo, ma sembra che il settore più colpito sarà quello del carbone, soprattutto perché in questo campo il porto di Baltimora era particolarmente importante, trasportava infatti il 27% di tutto il carbone esportato dagli Stati Uniti via mare e che viaggiava poi verso India, Cina e ad alcuni paesi europei.

Danni all’economia locale

Ma è anche l’economia locale a soffrire per questo evento, il porto dava lavoro direttamente a ben 15mila persone, mentre l’indotto che esso generava contribuiva, almeno in parte, a dare sostentamento ad altre 140 mila persone.

Il ponte aveva anche una grande importanza per la viabilità della città, non solo univa due parti della zona abbastanza fuori dal centro, ma serviva anche e soprattutto per alleggerire il traffico cittadino.