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Crollo Ponte Morandi, cinque anni fa la tragedia: la sentenza è attesa per il 2024

vigili del fuoco

Sono trascorsi esattamente cinque anni dal tragico crollo del Ponte Morandi: le famiglie delle vittime sono ancora in attesa di giustizia

Sono passati esattamente cinque anni dal giorno del tragico crollo del Ponte Morandi. Il bilancio è stato drammatico: 43 morti e 566 sfollati. I parenti della vittime chiedono giustizia, mentre la sentenza di primo grado è attesa per il 2024 e potrebbe slittare in avanti.

Ponte Morandi, 5 anni fa il crollo: la commemorazione

Era il 14 agosto 2018, quando esattamente alle ore 11:36 del mattino, il Ponte Morandi è crollato portando con sé 43 vittime. La tragedia ha coinvolto anche altre 566 persone rimaste sfollate. Nella giornata della commemorazione i nomi delle vittime scorreranno senza sosta su un maxi-schermo sulla facciata del palazzo di Piazza De Ferrari a Genova. “È una ferita ancora aperta per tutti noi – ha affermato il governatore della Liguria Giovanni Toti E soprattutto per le famiglie delle 43 vittime a cui va il mio pensiero. Dal processo in corso, attraverso le testimonianze e le parole degli indagati, sono emerse verità che ci hanno lasciati sgomenti. Il mio auspicio è che i giudici dimostrino la colpevolezza di chi si è reso responsabile di questa immane tragedia, che ha colpito l’Italia intera.”

Crollo Ponte Morandi: il processo

Il processo per il crollo del Ponte Morandi è iniziato il 7 luglio 2020 e vede 59 imputati tra i quali troviamo alcuni dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia, ministero delle Infrastrutture e Spea. Le accuse nei loro confronti sono tante e disparate, ma tra loro spiccano l’omicidio colposo plurimo e omicidio stradale. Vanno poi anche ricordate le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il momento la sentenza di primo grado è attesa per il 2024, ma la data, come già anticipiato in tempi non sospetti dal procuratore capo di Genova Francesco Pinto, potrebbe slittare più avanti.