Giulia Brentali Risale a poche ore fa la pubblicazione di un video inedito, girato dalla Polizia di Stato, che raffigura i minuti subito successivi al crollo di Ponte Morandi a Genova. Il video inquadra sia le macerie che i resti di macchine abbandonate, con all’interno telefoni cellulari che ancora suonano. L’angoscia viene rievocata da un minuto e mezzo di immagini ferme, avvolte dalla polvere e dalle divise della Polizia, alla ricerca dei dispersi.
Il video del disastro
In questi giorni sono stati in molti ad aver pubblicato varie riprese del ponte che, dal nulla, viene giù di botto, come fosse farina. Nelle ultime ore, oltre a quei video, è stato messo un rete dalle pagine social ufficiali della Polizia di Stato un video che risale agli istanti subito dopo al crollo: si vedono infatti i pezzi di cemento, i calcinacci, le macchine schiacciate, il tutto contornato da un cielo grigio come il fumo e della pioggia scrosciante. Il terrore di quei momenti torna di nuovo a farsi sentire riguardando una per una quelle immagini agghiaccianti: tutto è distrutto, e ognuno sa che niente tornerà mai più ad essere come prima. I blocchi di cemento sono enormi, le sirene delle ambulanze sono accese a volume massimo, insieme a quelle di carabinieri, polizia e vigili del fuoco, eppure il paesaggio sembra quasi congelato.
Il risarcimento
Si è tenuto ieri il Consiglio di Amministrazione di Autostrade, dove è stato deciso che per le vittime saranno stanziati 500 milioni di euro, come era stato nei giorni scorsi richiesto dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, eppure davanti ad un video del genere non si può non chiedersi se 500 milioni siano abbastanza per coprire un vuoto come quello lasciato dal viadotto Morandi e dalle sue vittime. Allarmi che suonano, pezzi di cemento spaccati ovunque, la desolazione sulle facce dei soccorritori. “E’ suonato un cellulare! Squilla un cellulare!” esclama qualcuno, che esorta i compagni ad andare a vedere se la vittima a cui apparteneva il cellulare sia ancora viva.
Sotto al video, qualcuno esprime la sua gratitudine in vari modi: “Grandi ragazzi, siete i nostri eroi” sono le parole maggiormente usate nei commenti, che seppur ancora mostrano quanto terrore l’evento del crollo abbia lasciato nella mente delle persone, mostrano anche quanto i soccorritori si siano impegnati ed abbiano dato ripiego a tutte le forze in loro possesso per recuperare tutte le vittime, cercando di risolvere la situazione nel minor tempo possibile e col minor numero di danni. Si spera che non sarà mai più necessario dover ripetere un impiego di forze così grande per tragedie tanto orribili.
