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Prete violenta bimba di11 anni, i genitori:"Era di famiglia"

picchia la mamma figli nascosti nell'armadio

Violenta bambina di 11 anni. Arrestato il parroco di famiglia Don Paolo Glaentzer. Sconvolti i genitori della vittima

Come spesso accade in questi drammatici casi, il torturatore è proprio il più insospettabile. Lui, il prete della parrocchia, “una benedizione” per una famiglia in stato d’indigenza. Poi la drammatica scoperta, Don Paolo Glaentzer è stato sorpreso da alcuni passanti mentre perpetrava violenze sulla piccola di famiglia. Succede a Calenzano, una piccolo nucleo tra Firenze e Prato, lunedì 23 luglio 2018, intorno alle 22.30, quando, nel parcheggio di un supermercato, un testimone nota alcuni movimenti sospetti all’interno dell’auto di proprietà del parroco. Immediati i soccorsi alla vittima.

Il testimone: “la bambina aveva i pantaloni abbassati”

L’episodio è stato ricostruito da un testimone, intervenuto in soccorso della bambina, un residente della zona. Insospettito dalla presenza di un’auto nel parcheggio buio dietro ad un supermercato si è avvicinato la macchina e lì si è trovato davanti uno spettacolo raccapricciante: “la piccola aveva i pantaloni e la maglietta abbassati, abbiamo bloccato il prete”.

A quel punto è scattato l’allarme, sono stati avvisati vicini e famigliari, sul posto anche i sanitari del 118. Ne sarebbe sorto un parapiglia da cui il prete è uscito illeso “nonostante tutti i vicini lo volessero linciare”, precisa il testimone. Per la bambina, seguita da tempo dai servizi sociali, è stato disposto un sostegno psicologico.

Per il prete è stato subito predisposto lo stato d’arresto dai carabinieri e la procura pratese ha aperto immediatamente l’inchiesta. Inoltre il sacerdote è stato già sospeso, “cautelativamente”, dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, “dall’esercizio del ministero pastorale”. L’arcivescovato tiene a precisare la sua estraneità ai fatti, pare non fossero mai giunte voci di condotte deplorevoli a carico del prete.

Il parroco si difende

Don Paolo Glaenzer è un uomo di 70 anni, parroco di una chiesa della diocesi di Firenze, al confine con la provincia di Prato ma, secondo quanto appreso, non appartiene al clero fiorentino, ossia sarebbe ‘incardinato’ in un’altra diocesi. Su di lui è stata mossa l’accusa di violenza sessuale aggravata.

Il sacerdote, interrogato dai carabinieri e difeso dagli avvocati Filippo Bellegamba e Valeria Fontana, avrebbe dichiarato di intendere il suo rapporto con la bambina come una relazione affettiva, incolpando come purtroppo spesso accade la vittima dei sopprusi: sarebbe stata sempre lei a prendere l’iniziativa. L’interrogatorio ha confermato il timore che l’abuso non fosse un caso isolato. Gli episodi, più di uno hanno confermato le parole del parroco, sarebbero avvenuti sempre nella sua auto, durante il tragitto tra la parrocchia e la casa della bambina. “Aveva la passione per i motori e nostra figlia si divertiva a fare un giro sulla nuova macchina” ricordano i genitori della piccola.

Non si danno pace i genitori

All’oscuro si sono detti i famigliari della bambina per cui il parroco era ormai diventato un punto di riferimento. “Ci aiutava a portare la spesa a casa, festeggiava con noi i compleanni, veniva a casa a portaci la comunione e in casa celebrava la messa usando il tavolo come altare” hanno raccontato i genitori al Corriere Fiorentino. Bruciante la scoperta della verità, del resto il parroco non li aveva mai insospettiti, le attenzioni del prelato sembravano sincere. “Credevamo di avere un amico, un confidente, un punto di riferimento spirituale — dice ancora il padre — ma ha tradito la nostra fiducia. Don Paolo lo conosciamo da vent’anni, da quando arrivò a Calenzano. Ha visto nascere e crescere i nostri figli, spesso veniva a cena a casa nostra, ci aiutava anche nelle faccende domestiche”.

“Ci sentiamo in colpa”, dicono, per non aver scorto la verità dietro alle costanti visite del parroco, per non aver visto la bestia che si nascondeva dietro a tutta quella solidarietà.