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Proroga dello stato di emergenza al 31 luglio 2021: cosa significa e cosa comporta

Stato di emergenza prolungato al 31 luglio 2021, cosa si potrà o meno fare

Proroga dello stato di emergenza, fissato il prolungamento a luglio 2021. Cosa significa e cosa comporta questo slittamento?

Proroga dello stato di emergenza al 31 luglio 2021, cosa succederà? La precedente scadenza prevedeva come data il 30 aprile 2021, ma il Consiglio dei ministri ha deliberato un prolungamento di questa misura, attraverso un nuovo decreto sul Coronavirus.

Proroga dello stato di emergenza

Il Comitato Tecnico Scientifico aveva già chiesto, a gennaio 2021, una proroga dello stato di emergenza fino al 31 luglio 2021. Il primo prolungamento era stato fissato dopo sei mesi, a luglio 2020 è stato rinnovato al 15 ottobre e poi nuovamente fino al 31 gennaio 2021. L’Italia non ha mai abbandonato tale misura anti Covid e così si arriva alla recente proroga estiva, diretta da parte del Cdm, a un anno di distanza dalla scadenza delle prima dichiarazione.

Stato di emergenza: cosa comporta

In linea generale, lo stato d’emergenza non può superare 12 mesi ma poi si può estendere di ulteriori 12 mesi dalla prima scadenza. Dopo di questa, subentra un iter più complesso, tramite provvedimento di legge con passaggio parlamentare e approvazione da parte delle due Camere. Cosa comporta tutto questo? Una misura del genere serve al Governo e alla Protezione Civile per godere di poteri speciali, che gli permettono di agire più rapidamente in situazioni critiche.

Entrambi possono quindi operare in deroga alle disposizioni di legge, nel rispetto dei limiti imposti dalla Costituzione, come ad esempio è sucesso attraverso i vari Dpcm contenenti misure restrittive anti Covid. Sempre grazie allo stato di emergenza, per disporre restrizioni o norme specifiche, senza dover ricorrere a un provvedimento di legge, sono state emanate ordinanze ministeriali. Inoltre, durante la proroga le aziende possono proseguire a far lavorare i propri dipendenti tramite lo smart working, senza la necessità di stipulare quindi accordi individuali.

Regioni “a colori”

Non ci sono ancora ufficiali comunicazioni ma è quasi certo che, assieme allo stato di emergenza, proseguirà anche il sistema dei colori nelle Regioni. Il Governo sta lavorando sulle possibili riaperture e, con queste, sul pass sanitario che consentirà gli spostamenti tra Regioni rosse o arancioni. Non basterà aver ricevuto due dosi del vaccino anti Covid, sarà anche necessario effettuare un tampone nelle 48 ore precedenti la partenza, che dovrà essere negativo, oppure certificare di aver contratto il virus negli ultimi 6 mesi ed esserne guarito.