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Cosa succederebbe senza la proroga dello stato di emergenza?

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E se la proroga dello stato di emergenza non dovesse essere approvata? Cosa succederebbe in Italia in piena emergenza sanitaria.

La proroga dello stato di emergenza è una necessità per l’Italia perché senza si rischierebbe di impantanare la macchina che sta gestendo l’emergenza Coronavirus. Lo ha più volte lasciato intendere il Premier Conte durante il suo intervento al Senato di martedì 28 luglio. E la maggioranza governativa ne è consapevole. Una proroga che non piace alle opposizioni che parlano di autoritarismo e deriva liberticida. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, però, ha spiegato come deve esserci la consapevolezza: “Che la cessazione al 31 luglio dello stato di emergenza comporterebbe l’arresto del sistema di protezione costruito in questi difficili mesi a tutela della collettività”.

Niente proroga stato di emergenza: gli effetti

Cosa vuol dire, però, nello specifico, l’interruzione del sistema di protezione? Tra le misure che perderebbero effetto senza una proroga dello stato di emergenza si segnala il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti (“Uno strumento assolutamente necessario in questo periodo” ha detto Conte); senza la proroga almeno fino al 15 ottobre si dovrebbe arrestare anche il ruolo di Domenico Arcuri che sta provvedendo alle misure straordinarie per la scuola, come l’acquisto dei banchi.

Inoltre, una mancata proroga dello stato di emergenza – dichiarata in Italia il 31 gennaio scorso ma utilizzata per la prima volta effettivamente solo a partire da febbraio – ci sarebbe l’impossibilità di emanare nuovi Dpcm senza passare dal Parlamento (il ché renderebbe più lunga tutta la macchina burocratica). Un autogol che il governo italiano non vuole compiere perché la paura è quella di ritrovarsi a ottobre, con un’eventuale seconda ondata di Coronavirus, in piena balia degli eventi.