> > Ragazza aggredita e derubata da due algerini: "Ho ancora addosso ferite e liv...

Ragazza aggredita e derubata da due algerini: "Ho ancora addosso ferite e lividi"

ragazza aggredita

Una ragazza è stata aggredita e rapinata ieri mattina a Cagliari, nei pressi della fermata delll'autobus di largo Carlo Felice: situazione critica in città per la presenza di numerosi algerini

Ragazza aggredita ieri a Cagliari. Marina Porcheddu, cagliaritana di 29 anni, è stata rapinata da due algerini. Erano le 5.40 del mattino, quando Marina si stava recando alla fermata del bus per rientrare a casa, da largo Carlo Felice a Budoni. I due uomini l’hanno raggiunta: dalla descrizione della ragazza si tratterebbe di due algerini, uno dei due le ha afferrato il braccio e le strappato il braccialetto mentre l’altro stava a guardare. In strada, considerata anche l’ora, non c’era nessuno e a poco sono servite le urla della giovane che è stata poi trascinata a terra, prima che i due se la dessero a gambe con il bottino.

Gli sbarchi nel Sulcis

Una situazione, quella del capoluogo sardo, che si sta sempre più aggravando in seguito agli sbarchi di migranti provenienti dall’Algeria sulle coste del Sulcis. Ad essere più colpiti da rapine, molestie e furti sono i quartieri della Marina e di Stampace. Le forze dell’ordine faticano a presidiare in modo costante tutta la zona, tra i residenti e i commercianti dilaga la paura.

A sottolineare l’incidenza dei reati compiuti dagli extracomunitari è anche il presidente di Confesercenti Davide Marcello che ha constatato l’aumento dei furti e delle molestie nel centro storico. Forze dell’ordine e Prefettura continuano a diramare messaggi per tranquillizzare residenti e commercianti, ma gli episodi di micro criminalità che hanno come protagonisti gli algerini sbarcati nel Sulcis sono all’ordine del giorno.

L’aggressione della 29enne

Ha deciso di metterci la faccia Marina Porcheddu, esponendosi in prima persona e denunciando quanto le è accaduto la scorsa notte. La giovane, dopo la rapina del braccialetto, è riuscita a prendere l’autobus e rientrare a casa. A Budoni, dove abita, si è poi recata da un medico per farsi visitare e medicare le ferite e le sono stati assegnati dieci giorni di riposo. Con il certificato medico, la ventinovenne si è dunque recata al Comando locale dei Carabinieri e ha sporto denuncia.

Il braccialetto rubatole ha un valore principalmente affettivo e Marina spera che i responsabili vengano rintracciati e la refurtiva recuperata. La ragazza poi conclude amaramente: “Non è possibile – ha dichiarato in un’intervista ad un quotidiano locale – che si debba aver paura di passeggiare in centro a Cagliari alla mattina presto. Io ho reagito, ho urlato, ma non tutti al mio posto l’avrebbero fatto e chissà cosa sarebbe successo“.

Il braccialetto rubato

La ragazza aveva l’autobus alle 6.00 per rientrare a Budoni. Di buon ora è quindi uscita dall’Hostel Marina e si è recata alla fermata di largo Carlo Felice. Nel tragitto si è accorta dei due stranieri che la seguivano e ha attraversato la strada, nella speranza che cambiassero direzione. I due hanno, però, reagito diversamente allungando il passo. Marina si è messa a correre, nel tentativo di fuggire, ma uno dei due l’ha bloccata per il braccio e trascinata a terra. “Ho urlato, nella speranza che arrivasse qualcuno. Ma non c’era nessuno“, ha detto la ragazza ai Carabinieri.

L’identikit degli aggressori

Cappello in testa, abbigliamento sportivo e sembianze tipiche magrebine: così la ventinovenne vittima dell’aggressione ha descritto i due che l’hanno rapinata. Sul corpo porta ancora ferite e lividi, provocati dallo strappo del braccialetto e dalla caduta a terra. In quei momenti di puro terrore la ragazza ha difeso il cellulare, unico strumento per poter chiamare aiuto, ma ha pensato che la situazione avrebbe potuto prendere una piega peggiore. I due si sono accontentati del braccialetto e sono fuggiti, prima che Marina riuscisse ad avvisare il 112.