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Rc auto, verso l’addio del bonus malus

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In un futuro prossimo il mondo dell'assicurazione sarà protagonista di una vera e propria rivoluzione.

Non accadrà nei prossimi mesi, ma in un futuro a breve-medio termine la Rc auto potrebbe conoscere una vera e propria “rivoluzione” con l’addio al sistema bonus malus, che da quasi cinquant’anni regola, insieme ad altri indicatori, l’attribuzione delle classi di merito nell’ambito delle assicurazioni auto di responsabilità civile.

L’addio al sistema bonus malus

L’Ivass, Istituto di vigilanza sulle imprese di assicurazione, ha annunciato infatti di aver avviato un tavolo tecnico per il superamento del bonus malus, ritenuto ormai anacronistico, e che si aspetta le prime proposte dalle compagnie già entro l’inizio dell’estate.

Prima di scoprire quali siano le ipotesi attualmente in ballo, è utile però ricordare che cos’è e come funziona la formula del bonus malus. Come tutti sanno, il costo del premio assicurativo della polizza Rc auto che si paga annualmente, si basa sull’appartenenza a una delle 18 classi di merito che costituiscono la scala bonus malus comune a tutte le compagnie. La 18^ classe di merito è la più sfavorevole e di conseguenza la più cara, la 1^ la più vantaggiosa. L’indicazione della classe di merito è riportata sull’attestato di rischio.

Il sistema prevede che l’assicurato possa salire o scendere tra le classi a seconda della quantità di incidenti con colpa in cui sia incorso nell’ultimo anno: alla scadenza naturale dell’assicurazione Rc auto, chi non ha provocato alcun sinistro sale di una posizione (la polizza va in bonus), conquistando una classe più favorevole e una tariffa migliore. In caso contrario scende di una o più classi (va quindi in malus), con relativo rincaro del costo.
Naturalmente esistono numerose eccezioni dettate soprattutto dalla Legge Bersani in vigore dal 2007, che ha introdotto alcune agevolazioni per gli assicurati e in special modo per i neopatentati, riducendo di molto le tariffe Rc auto per diverse categorie di automobilisti.

Da allora infatti è diventato decisamente più semplice risparmiare sui costi, approfittando anche della contemporanea diffusione sul web dei comparatori: per esempio su Facile.it puoi trovare online un’assicurazione auto economica scegliendo fra tante offerte.

Ma torniamo adesso ai progetti dell’Ivass di escogitare una valida alternativa al sistema bonus malus, introducendo una formula che tenga conto del comportamento effettivo del conducente, quale che sia il mezzo che guida. Tra le idee che saranno sicuramente sviluppate una riguarda il monitoraggio della condotta al volante di ogni assicurato, approfittando delle opportunità che offrono le nuove tecnologie: tanto per dirne una, attraverso lo smartphone del guidatore si potrebbe controllare il suo stile di guida e creare una tariffa assicurativa personalizzata (se sei spericolato paghi di più e se sei prudente paghi di meno, a prescindere che tu abbia provocato o meno dei sinistri). Ma prima di approfondire la questione andrebbero risolti tutti i problemi relativi alla privacy e creato un meccanismo di controllo realmente attendibile.

Al vaglio delle ipotesi potrebbe finirci anche un sistema “misto” come leggiamo su Il Sole 24 Ore, in grado cioè di integrare l’attuale formula con i dati dell’Archivio nazionale delle patenti, curato dalla Motorizzazione, in cui affluiscono le segnalazioni sulle infrazioni al Codice della Strada rilevate dalle Forze dell’Ordine. Sarebbe un’idea interessante ma l’archivio andrebbe prima riformato perché attualmente presenta molte lacune.
In ogni caso siamo appena alle fasi preliminari di questa riforma che, nelle intenzioni dell’Ivass, dovrebbe portare all’addio del bonus malus nel giro di pochi anni, e le prime proposte concrete si cominceranno a vedere solo tra qualche mese.

Solo allora avremo un quadro più esaustivo sulla direzione che si vuole prendere. Intanto sono entrati da poco in vigore nuovi criteri più favorevoli per l’attribuzione delle classi di merito: tra questi il più importante è l’equiparazione, ai fini del riconoscimento della classe di merito maturata dal coniuge a cui è intestata l’assicurazione auto, di unioni civili, convivenze di fatto e matrimoni in separazione dei beni con i matrimoni in regime di comunione dei beni (fino ad ora venivano riconosciuti solo questi ultimi).