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Regno Unito, immigrati europei fermati alla frontiera e rimpatriati

regno unito e il post brexit per l'immigrazione

Regno Unito, scoppia la polemica, dopo le denunce di 30 immigrati europei, costretti a stazionare in un centro rimpatri 7 giorni, prima dell'espulsione

Rivoluzione in UK per quanto concerne il libero ingresso sul territorio d’Oltremanica: il Regno Unito ha infatti deciso di applicare con rigore, dopo l’uscita dalla UE il 1° gennaio 2021, la nuova normativa che regolamenta gli ingressi sul territorio britannico. Ecco quindi che 30 cittadini europei, tra cui anche italiani, si sono visti trasferire in centri di rimpatrio, in cui hanno lamentato condizioni al limite.

Regno Unito: cittadini europei tra cui italiani, detenuti in carcere perchè immigrati

Che le norme per entrare nel Regno Unito sarebbero cambiate a partire dal 1° gennaio 2021, lo sapevamo, ma che un cittadino europeo potesse finire in carcere anche per 7 giorni, in attesa della decisione del giudice sul suo eventuale rimpatrio o ingresso nel paese, lascia quanto meno allibiti.

Eppure questo è ciò che è accaduto a 30 cittadini europei, italiani compresi, che ad Edimburgo, durante il controllo alla frontiera, si sono visti fermare e portare in carcere, poichè con le nuove regole post Brexit, sono immigrati non regolari. Se prima infatti si poteva entrare nel paese con un visto turistico per poi iniziare a cercare un lavoro in loco, adesso con le nuove regole, questo non è più possibile e chi vuole risiedere nel paese, deve dimostrare di possedere già un lavoro. In realtà gli inglesi hanno semplicemente adottato il metodo australiano, dove l’aspirante lavoratore deve possedere determinate skills, saper parlare la lingua, e cosa non sempre facile, possedere, prima ancora di giungere sul territorio, un contratto di lavoro. 

Regno Unito: le sanzioni per gli immigrati europei

Alla luce quindi del nuovo metodo, ecco che cambiano, non solo le regole per poter entrare nel paese, ma anche le pene per coloro che vogliono aggirare il sistema: se un cittadino europeo quindi, decide di avventurarsi sul suolo britannico solo con il visto turistico, senza un contratto di lavoro, per lui scatta la detenzione in un centro per migranti, in attesa che il giudice firmi il decreto di espulsione. Questo è ciò che è capitato ai 30 cittadini europei che sono atterrati ad Edimburgo, sprovvisti del contratto di lavoro, ma muniti solo di un visto turistico. La polemica però è scattata in quanto, i giovani europei hanno denunciato un trattamento, da parte delle autorità britanniche al limite, poichè sono stati trasferiti in centri per il rimpatrio, e posti in celle fredde senza nemeneo avere la possibilità di socializzare. Inoltre hanno anche lamentato la lungaggine della detenzione, visto che in alcuni casi si è trattato di 7 giorni.

Regno Unito: le polemiche dopo le denunce degli immigrati europei

Tutto ciò però ha destato scalpore, tanto che alcuni diplomatici europei hanno presentato formale protesta a carico del governo britannico, per il trattamento riservato ai cittadini europei, Da parte sua, Londra ha tenuto a ribadire che sono state semplicemente applicate le leggi che sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2021. Inoltre sul fatto della detenzione sino a 7 giorni, il governo britannico si è difeso sostenendo che a causa della pandemia, i voli non erano reperibili per il rimpatrio, oltre al fatto, che tutti i cittadini europei dovevano prima essere sottoposti al tampone anti-covid