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Renzi, tour Pd si trasforma in fuga: contestatori alla stazione di Reggio Calabria

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Prosegue il tour Destinazione Italia di Matteo Renzi, ma più che successo di consensi, sta ottenendo successo di fischi e proteste.

Non sappiamo se Matteo Renzi avesse previsto questo, ma il suo tour non è esattamente il successo che si aspettava e sperava. Da più parti arrivano spesso parecchi contestatori che gli urlano addosso e manifestano contro. Il segretario del Pd Matteo Renzi però non li affronta, anche perché questi vengono fermati dalla polizia nelle stazioni dove fa tappa il treno Destinazione Italia.

Renzi contenstato

Oggi il tour Destinazione Italia ha fatto tappa a Reggio Calabria. Giunto in stazione, Matteo Renzi ha visto la polizia che tratteneva una folla, formata da attivisti di Fratelli d’Italia. Presente il consigliere comunale Massimo Ripepi, esponente del movimento, che prova a dialogare con le forze dell’ordine. Ripepi chiede gentilmente di poter entrare in stazione, insieme agli altri manifestanti, in stazione per poter civilmente dialogare con Matteo Renzi. I poliziotti sembrano non volerci sentire. Il consigliere comunale dice che “non abbiamo né pomodori, né uova, né niente, anche se Renzi merita più che questo per quello che ha combinato a Reggio”.

Anche dei vigili del fuoco precari hanno protestato chiedendo l’assunzione nel Corpo, ma hanno avuto un trattamento diverso. Questi sono stati invitati a salire sul treno, con la promessa che verrà trovata una soluzione.

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Due giorni Reggio

Il tour “Destinazione Italia”, un’iniziativa ideata per raccogliere idee in vista della campagna elettorale della prossima primavera, prevede addirittura due giorni a Reggio Emilia. Matteo Renzi ha già girato a bordo del treno gran parte del Centro e del Sud, partendo la Roma martedì scorso (il 17 Ottobre) e arrivando in Basilicata, a Matera, Sabato 21. L’ex presidente del Consiglio è arrivato a Reggio in aereo, e è salito a bordo del veicolo nella stazione di Ravagnese. Da lì arriverà sui binari della stazione Centrale dove ha incontrato la dirigente nazionale del Pd, Angela Marcianò, sempre più punto di riferimento del partito a Reggio. Non sono in programma incontri con il Sindaco Falcomatà, a testimonianza della profonda rottura tra il primo cittadino e il leader del suo stesso partito.

Sempre contestazioni

Ma quello di oggi non è esattamente un caso isolato. Ovunque arrivi il treno Destinazione Italia, puntuali giungono anche parecchi fischi, rimproveri ed insulti. Alla fine è un’occasione di rivalsa contro chi si oppone a Matteo Renzi e non è d’accordo sul suo operato.

Protesta di Nicolò

Alessandro Nicolò, presidente di Forza Italia a palazzo Campanella ha dichiarato: “Il segretario del Pd Matteo Renzi, nella improbabile veste di futuribile capo del Governo, è in tour elettorale in Calabria per ricucire il suo sfilacciato partito, prima causa dell’incapacità di governo in cui versa la nostra regione”. Poi ha aggiunto che Matteo Renzi, ormai, sta tentando sforzi messianici per rimettersi in gioco dopo le costanti e pesanti sconfitte subite, a partire dalla consultazione referendaria da lui voluta con ostinazione lo scorso anno, fino alle batoste elettorali alle amministrative del mese di giugno.

“Eppure aveva annunciato nella sua stagione di governo mirabolanti – continua Alessandro Nicolò- ‘Masterplan per il Mezzogiorno’, risoltisi poi in un ben più limitato decreto, di rilancio della ‘questione meridionale’, senza spiegare dove siano a tutt’oggi impegnati i capitali per dare corso a queste roboanti promesse, eccetto qualche provvidenza di natura elettorale, nella Finanziaria 2018”. È sorprendente, secondo Alessandro Nicolò, non cogliere nel tour Destinazione Italia un’esigenza tutta del segretario del Pd, che deve piazzare qualche toppa qui e là in giro per l’Italia per riaccendere i riflettori dell’opinione pubblica sul suo partito, balcanizzato in mille rivoli. Ma la Calabria e l’Italia “galleggiano in una sorta di limbo senza l’indicazione di una strada per agganciare davvero il treno dello sviluppo, tanto decantato, ma che finora fa segnare appena qualche decimo di punto di crescita del Pil.”