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Riforma Giustizia, dopo la morte di Berlusconi si attende la stretta sulle intercettazioni

Nordio Carlo

Nel post mortem del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rientra anche la riforma della Giustizia: il disegno di legge col sigillo del ministro di Carlo Nordio si prepara ad approdare sul tavolo del Consiglio dei Ministri

Nel post mortem del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rientra anche la riforma della Giustizia. Il disegno di legge col sigillo del ministro di Carlo Nordio, che nella bozza è di otto articoli, arriverà alle 18 del 15 giugno 2023 sul tavolo del Consiglio dei Ministri.

Sull’articolo 323 del codice penale

Cancellazione del reato di abuso d’ufficio, limitazione del reato di traffico di influenza, stretta sulle intercettazioni e inappellabilità delle sentenze del pm sono alcune delle misure che si discuteranno al pre-Consiglio dei Ministri convocato per la mattina del 14. Focus sul reato d’ufficio: nonostante alcuni dubbi da parte della Lega, l’abrogazione del reato è l’opzione al momento favorita. Il Guardasigilli mira alla cancellazione totale dal codice penale dell’articolo 323, che punisce gli abusi degli amministratori locali, costretti a dimettersi e a porre fine alle loro carriere. (finora il 95% delle contestazioni è stato archiviato).

Parla il vice ministro Sisto

Modifiche anche sul reato di traffico di influenze, per il quale si prevede la «riduzione dell’ambito applicativo, […] limitato a condotte particolarmente gravi» aumentando tuttavia la pena minima. Il limite «fa coppia con quello posto alla difesa dalla riforma Cartabia, per riequilibrare le posizioni tra accusa e difesa» spiega a Rai News24 il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, precisando che la riforma procederà per gradi in una prospettiva finale che mira alla separazione delle carriere.