> > Arriva il sì del Viminale alla trascrizione del padre biologico per le coppi...

Arriva il sì del Viminale alla trascrizione del padre biologico per le coppie omogenitoriali, Sala: “Passo importante”

sala coppie omogenitoriali sì Viminale trascrizione papà biologico

A Milano, il sindaco Beppe Sala ha ricevuto il placet del Viminale sulla trascrizione del papà biologico per le coppie omogenitoriali.

Il Viminale ha dato il via libera al Comune di Milano sulla trascrizione del papà biologico per le coppie omogenitoriali: la notizia è stata comunicata dal sindaco Beppe Sala e dall’assessora Gaia Romani con un video postato sui social.

Sala sulle coppie omogenitoriali, sì del Viminale a trascrizione del papà biologico

“Il Comune Milano potrà finalmente riprendere la trascrizione degli atti di nascita dei minori nati all’estero con due papà, anche se con solo l’indicazione del genitore biologico. Questo passo avanti rispetto a due mesi fa, è il risultato di un quesito che avevamo posto al ministero dell’Interno a seguito dello stop di inizio anno dei riconoscimenti dei bambini e delle bambine delle coppie omogenitoriali”. Lo ha annunciato il sindaco di Milano, Beppe Sala, tramite un video pubblicato sui suoi canali social.

Insieme all’assessora Gaia Romani, il primo cittadino ha spiegato la svolta a cui si è arrivati nell’ambito della lunga battaglia per il riconoscimento dei diritti civili alle coppie omosessuali con la risposta del Ministero dell’Interno a una domanda posta da Palazzo Marino sul tema dei bambini nati all’estero con gestazione eterologa. “Noi chiedevamo di poter trascrivere in anagrafe dei bambini con due papà quanto meno con il nome del genitore biologico, per evitare che il bambino si ritrovasse in Italia nella nostra città senza nessun atto che certificasse il suo legame con la famiglia d’origine”, ha aggiunto Sala.

A questo punto, l’assessora Romani ha riassunto i problemi principali che i figli nati all’estero dello stesso sesso devono affrontare. “I Comuni hanno più volte denunciato problemi estremamente concreti, dall’impossibilità di avere la carta di identità e il certificato di residenza, agli ostacoli connessi alle graduatorie degli asili, perché non risultavano residenti nel territorio milanese. Un’evidente e concreta discriminazione in primis per le bambine e i bambini”, ha spiegato.

Una buona notizia

Il sindaco di Milano, inoltre, ha precisato che, dopo aver posto il quesito al Viminale, “la risposta del ministero è stata favorevole e questo vuol dire che le coppie di papà potranno fare u passaggio in Tribunale in meno e avere una certezza in più”. Alle parole di Sala, Romani ha aggiunto: “Nei prossimi giorni riattiveremo la procedura per le famiglie di papà che necessitassero la trascrizione dell’atto di nascita del proprio bambino o della propria bambina. E poi ricontatteremo quelle coppie rientrate a Milano a gennaio o febbraio/marzo che non si erano potute veder riconoscere neanche questo piccolo passo e che da allora sono nel limbo di mille difficoltà e preoccupazioni”.

Il passo in avanti compiuto non rappresenta un punto di arrivo. La strada per garantire pari diritti ai bimbi nati da coppie omogenitoriale è ancora lunga e lastricata di ostacoli. Milano e tante altre città stanno lottando per proteggere i diritti riconosciuti sinora e arrivare al totale riconoscimento delle nuove famiglie arcobaleno.

“È una buona notizia”, ha rimarcato Sala nel video. Ma ha poi precisato: “Sebbene restino tutti i problemi denunciati in questi mese, primo fra tutti il fatto che nessun diritto e nessun dovere esistano per il nostro ordinamento in capo al secondo genitore, come accade purtroppo alle coppie di madri di bambini che nascono in Italia. Da oggi però è stato deciso che il Comune di Milano può valutare, ai fini della trascrizione dell’atto di nascita, anche i cosiddetti ‘atti ulteriori’ che provano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso”.

La promessa di Sala alle famiglie arcobaleno

Per il sindaco di Milano, la decisione del Viminale rappresenta un primo passo nella giusta direzione. “Non era mai successo che il ministero acconsentisse a lasciar che fossimo noi e non il tribunale a poter valutare atti ulteriori in aggiunta al solo atto di nascita”, ha sottolineato Sala.

L’assessora Romani, infine, ha concluso affermando: “Oggi queste famiglie possono tirare un sospiro di sollievo, ma è evidente che la continuerà la nostra battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti di ogni famiglia, perché non ci siano più discriminazioni e non ci siano più bambini di serie A e bambini di serie B”.

“È solo una piccola semplificazione, ma ci teniamo in questa occasione a rinnovare la nostra vicinanza alla comunità arcobaleno. Siamo con voi e continueremo a lottare al vostro fianco”, ha promesso il primo cittadino.