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Salute, 44000 giovani guariti dal tumore in Italia

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Sono 44000 i giovani guariti dal tumore in Italia celebrati il 15 febbraio durante la Giornata internazionale contro il cancro infantile.

Buone notizie sul fronte lotta ai tumori. Dati alla mano, sono circa 44000 i bambini e ragazzi guariti dal tumore, a fronte delle 2200 diagnosi annuali fatte ai giovanissimi. Il successo della ricerca e le vittorie sul brutto male, sono state celebrate il 15 febbraio durante la Giornata internazionale contro il cancro infantile. Come riportato dall’Ansa – i giovani che ricevono diagnosi di cancro sono ben 300000 ogni anno nel mondo, dove le relative possibilità di sopravvivenza dipendono tanto dal paese in cui ci si cura. Nei paesi più ricchi infatti, le possibilità di cura sono buone per l’80% dei casi; possibilità che scendono al 20% nei paesi più poveri. Nonostante la ricerca farmaceutica contro il cancro proceda lentamente, l’obiettivo dell’OMS rimane quello di alzare drasticamente l’indice di guarigione dal cancro infantile in questi paesi nei prossimi anni.

“Le nuove cure procedono a rilento”

Parla il presidente della Federazione italiana associazioni di genitori di oncoematologia pediatrica Angelo Ricci (Fiagop): “In 20 anni appena quattro nuove terapie sono state approvate per la cura dei tumori infantili. Di questo passo occorreranno 300 anni per riuscire a trovarne una per ogni neoplasia infantile”. E ancora: “per incentivare la ricerca in questo settore, facilitando la possibilità di includere minori nelle sperimentazioni o riscoprendo ‘vecchi’ farmaci che potrebbero avere una nuova vita in ambito pediatrico. Grande interesse deriva, inoltre, dalla Car-T, che sia pure in fase sperimentale sembra promettere nuove possibilità di cura”.

“Aiutiamo ad affrontare la malattia”

La solidarietà degli ex pazienti verso i pazienti attuali, è un altro aspetto importante della cura alla malattia, come spiega Loredana: “Quando ho ricevuto la diagnosi di linfoma di Hodgkin avevo appena 13 anni. Mi ritrovai di fronte al reparto di oncoematologia pediatrica senza capire quello che mi stava accadendo. Oggi ne ho quasi 30, mi sento come una fenice rinata dalle mie ceneri. Il mio desiderio è di diventare estetista per le pazienti oncologiche e aiutarle ad affrontare la malattia“.