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Aifa, scatta allerta su alcuni antibiotici: gravi effetti collaterali

antibiotici

L'Aifa presidpone il "ritiro dal commercio" di alcuni antibiotici di uso comune. La prima a lanciare l'allarme era stata l'Agenzia UE del farmaco.

“Sono state segnalate reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici e i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei Paesi dell’UE” avverte l’Agenzia italiana del farmaco in una comunicazione rivolta ai medici.

“Ritiro dal commercio”

Sotto la lente dell’Aifa alcuni antibiotici di uso comune ed in particolare, come riporta Rainews24, l’ente regolatorio chiede il “ritiro dal commercio” di quei farmaci contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico.

Ai dottori infatti l’Aifa chiede di “non prescrivere questi medicinali per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta); per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori; per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica); per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati; ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi a un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico”.

Interrompere il trattamento

Ugualmente, viene indicato di prescrivere “questi medicinali con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido e a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti”.

“Dev’essere evitato – viene inoltre chiarito – l’uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni“. L’Aifa puntualizza inoltre che l’eventuale trattamento deve essere immediatamente interrotto “ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli”.

L’allarme dell’EMA

La prima a lanciare l’allarme era stata l’Agenzia europea del farmaco, segnalando problemi di depressione, insonnia, disturbi della vista ma anche psichiatrici e di ansia. L’Ema aveva altresì avvertito che si trattavano “verosibilmente di sotto-segnalazioni” e per questo precisava che “a causa della gravità di tali reazioni in soggetti fino ad allora sani, la decisione di prescrivere chinoloni e fluorochinoloni deve essere presa dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi in ogni singolo caso”.