Il Regno Unito lancia l’allarme: i pazienti obesi sono più a rischio in caso risultino positivi al Coronavirus e ben il 75% dei ricoverati in terapia intensiva per Covid ha problemi di peso. Dopo l’ammonimento lanciato da ricercatori italiani sull’obesità in aumento durante l’emergenza, i dati che provengono dall’Inghilterra delineano un’ipotesi che serpeggiava da diverso tempo negli ambienti accademici e di ricerca riguardo chi corre più rischi, ma dalla Gran Bretagna arriva la conferma: obesità e Coronavirus sono strettamente correlati.
Obesi a rischio Coronavirus
Lo studio – commissionato ai ricercatori del servizio sanitario inglese, Public Health England – è stato pubblicato sulla rivista ‘Obesity’ per indagare sul legame Covid e sovrappeso soprattutto in Gran Bretagna dove è stato stimato che 3 adulti su 10 hanno problemi di forma. I soggetti in sovrappeso, è noto, risultano avere problemi renali, cardiovascolari e diabetici, condizioni cliniche che non aiutano certo a sfuggire al Coronavirus in caso di contagio. Concorde su queste ipotesi anche il direttore della Clinica malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, Claudio Mastroianni, che intervistato a ‘Il Messaggero’ dichiara: “Dieci anni fa con l’influenza pandemica H1n1 i soggetti che erano maggiormente a rischio e avevano un alto tasso di mortalità erano proprio gli obesi“.
“L’obeso“- completa Mastroianni – “è a maggior rischio di complicanze cardiovascolari, renali e diabete“. “Si tratta di comorbidità” – afferma ancora l’esperto in malattie infettive – “che abbiamo imparato a conoscere e causano un maggior rischio di complicanze per il Covid. La persona obesa, poi, va incontro a maggior rischio di complicanze di tipo respiratorio“.