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Effetti collaterali vaccino, febbre e affaticamento: "Non spaventarsi"

Vaccino Covid effetti collaterali

Febbre, affaticamento, dolori muscolari: tutti i possibili effetti collaterali del vaccino anti Covid che, sottolineano gli esperti, non devono spaventare.

In un’articolo pubblicato su Science dal titolo “L’opinione pubblica deve essere preparata agli effetti collaterali del vaccino” vengono elencatele possibili conseguenze alla somministrazione dell’antidoto anti coronavirus. Una pubblicazione effettuata per necessità di trasparenza ma anche per rassicurare i cittadini.

Effetti collaterali del vaccino

Sulla rivista si legge che, per quanto riguarda quello sviluppato da Moderna, il 2% dei volontari ha sviluppato, per un giorno, la febbre alta, il 9,7% affaticamento, l’8,9% dolori muscolari, il 5,2% dolori articolari e il 4,5% mal di testa. Per ciò che concerne invece il vaccino della Pfizer, le percentuali sono più basse.

Nulla di drammatico in entrambi i casi, ma gli esperti concordano sull’importanza di spiegare cosa potrebbe succedere dopo la vaccinazione perché altrimenti i cittadini potrebbero spaventarsi. “Sono tutte reazioni normali. La fiducia si ottiene con la chiarezza“, ha commentato direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma Roberto Cauda.

Anche gli scienziati riuniti nel Patto trasversale per la scienza ricordano che gli effetti indesiderati sono di breve durata e si manifestano, in una piccola percentuale di soggetti, con sintomi di lieve entità. Anche in chi ha presentato febbre alta, questi sono comunque regrediti spontaneamente entro due giorni o sono stati facilmente controllabili assumendo un farmaco anti-infiammatorio. “Questa eventualità non deve spaventare perché è una reazione ben nota del nostro sistema immunitario alla vaccinazione“, hanno spiegato.

Oltre ad informare i cittadini sugli effetti collaterali, ha poi sottolineato Cauda, sarà anche fondamentale dare dei punti di riferimento a chi è stato vaccinato. Per esempio capendo quanto a lungo durerà la protezione anticorpale. Per questo il Ministero della Salute è pronto ad avviare un’indagine sierologica su un numero rappresentativo di individui vaccinati per valutare la specificità della risposta immunitaria, la durata della memoria immunologica e identificare i correlati di protezione. Si tratterà di esami effettuati immediatamente prima della vaccinazione e a distanza di uno, 6 e 12 mesi.