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Farmaci contro il Covid: dall'eparina agli anticorpi monoclonali

Farmaci contro il Covid

Eparina, anticorpi monoclonali, desametasone e plasma dei guariti: quali sono i farmaci attualmente in uso contro il Covid?

Nonostante ancora non esista un medicinale specifico contro il Covid, sono diversi i farmaci che vengono somministrati ai pazienti positivi per limitare il rischio che la malattia progredisca verso fasi acute: quali sono?

Farmaci contro il Covid

All’inizio della pandemia il Remdesivir sembrava essere uno dei più promettenti in quanto si riteneva che potesse inibire la replicazione del virus. Ricerche successive hanno però messo in dubbio l’efficacia nella riduzione della mortalità e il funzionamento nei pazienti più gravi e attualmente i medici lo utilizzano dopo aver valutato attentamente pro e contro sul singolo caso. C’è poi l’eparina, un farmaco anticoagulante raccomandato anche per pazienti a domicilio (ma in dosi basse) che previene l’alterazione della coagulazione.

Per quanto riguarda invece il plasma iperimmune dei guariti, gli attuali studi ritengono che sia efficace solo quanto l’iniezione avviene a pochissimi giorni dalla comparsa dei sintomi, cosa che riduce la probabilità di progressione della malattia verso gravi forme respiratorie. Affinché ciò avvenga è però necessario che nel siero siano presenti anticorpi neutralizzanti, sviluppati in genere da pazienti che hanno sviluppato una malattia grave.

Grande attenzione anche i farmaci monoclonali, indicati anch’essi nelle fasi precoci. Sono almeno 200 quelli allo studio ma i due approvati negli Stati Uniti (quello di Regeneron e di Eli Lilly) non sembrano essere efficaci sui pazienti più critici. Per essere efficaci sono infatti da somministrare, in ospedale, entro 48/72 ore dalla manifestazione dei sintomi. Per i soggetti più gravi viene infine utilizzato il desametasone, un corticosteroide molto potente che non agisce direttamente contro il virus ma può bloccare la cosiddetta “tempesta di citochine” che può portare alla morte.