> > Salvini si scaglia contro le famiglie arcobaleno: "I bambini non si comprano ...

Salvini si scaglia contro le famiglie arcobaleno: "I bambini non si comprano su internet"

null

La solita retorica di Salvini contro le famiglie arcobaleno: "Il bimbo viene al mondo se ci sono una mamma e un papà"

L’argomento sembra destinato a continuare a tenere banco e dividere irrimediabilmente la politica italiana. Matteo Salvini, ministro dei Infrastrutture durante era a Treviso in visita istituzionale il 17 marzo, giorno prima dell’enorme manifestazione svoltasi a Milano. Il leader della Lega si è espresso sulla decisione di sospendere le registrazioni alla nascita per i figli delle coppie omosessuali.

Il 18 marzo intanto, Milano ha fatto sentire la sua voce

Salvini contro le famiglie arcobaleno: “Non aprirò mai a chi pensa che i bambini si comprino e si selezionino su internet»

La posizione del Capitano della Lega in questi anni è stata sostanzialmente la stessa, e la sue parole appoggiano in pieno la scelta del governo in carica, stando oltretutto ben attento a chiarire che: “Ognuno vive la sua sessualità, il suo amore con chi vuole e dove vuole, passeggiando mano nella mano: eterosessuale, omosessuale, pansessuale, trisessuale, bisessuale…”.

Il punto della questione però non è questo, bensì la parità di diritti. Salvini per quanto riguarda adozioni e famiglie arcobaleno rimane sulle sue posizioni usando anche termini forti: “Aprire l’anticamera a pratiche abominevoli come l’utero in affitto è fuori dal mondo, qualcosa da ricovero. Non aprirò mai a chi pensa che i bambini si comprino e si selezionino su internet“.

Il mantra è sempre lo stesso, diventato meme anni fa, il discorso Genitore 1 Genitore 2 è ancora attuale a quanto pare: “Il fatto che la mamma si chiama mamma, che il papà si chiama papà e che il bimbo viene al mondo se ci sono una mamma e un papà. Domenica 19 marzo non è la festa del genitore 2, che poi non capisco perché il papà debba essere necessariamente il genitore 2. Domenica è la festa del papà”.

La risposta di Milano non si è fatta attendere: in migliaia a protestare in piazza della Scala contro il provvedimento del governo, e certo non solo persone omosessuali ma anche molte altre famiglie eterosessuali.