> > Se il rosa non è il colore giusto per servire lo Stato

Se il rosa non è il colore giusto per servire lo Stato

mascherine rosa polizia

Se non si è capaci di discernere fra efficacia e peloso orpello da casella sessista allora vuol dire che la tutela dell'ordine è ancora un fine nobile, ma appesantito dal discrimine delle cosacce di facciata.

Chiariamolo subito: più ancora del merito del rilievo peloso quello che fa ridere amaro è quel “prima facie” a guardiana del merito stesso. Perché ormai lo dovremmo sapere che dove sbuca un comunicato farcito di latinorum l’ammuina burocratica è in agguato come un coguaro coi favoriti del nonno vicequestore umbertino.

Il sugo è semplice: a parere del sindacato di Polizia Sap le mascherine Ffp2 di colore rosa inviate ad alcune Questure ed indossate dagli agenti sarebbero indecorose. E “prima facie” appunto, cioè a prima botta, non sarebbero consone con i colori marker della divisa che scalano dal blu al turchese. Roba che carenza di organico e volanti a secco di benzina scansatevi insomma ché qui la cosa è grossa sul serio.

E pensare che con i primi vagiti del 2022 dopo Cristo una cosa del genere sia anche solo proponibile come oggetto di disamina ha il sapore agro della Storia che ad un certo punto mette il freno a mano e sgomma tamarra sulla breccia del tempo. Viene in mente, ad esempio, di quando Teodorico vietò ai combattenti Goti di ramo Gepide di sfoggiare le poderose lame a spira di serpente inguainate nel blu e riservate alla casata Amala. Il motivo? Fra i Gepidi, che dopo essere stati sconfitti ed inglobati nel regno si occupavano di ordine pubblico, c’erano eunuchi che si accasermavano con le donne, orrore cromatico supremo.

Ora però, noi onesti mestieranti dell’umano vagare magari ci aspettavamo che una cosa del genere, dalla fine del 400 d.C ad oggi, perdesse smalto. E invece che ti ha fatto la vigliacca? Con un triplo carpiato ha sorvolato e spernacchiato i secoli e in maquillage è andata ad abitare nella nuova mistica deamicisiana di “maschietti e femminucce” in un plotone di Questure dell’Italia che per più parte manco sa più chi sia Teodorico.

E forse il segreto di certe uscite a gonade di bracco in un momento in cui il nemico non sono i Sarmati, ma il Covid, sta tutto là: nel fatto aspro e tiranno che la Storia a noi non ci insegna più nulla perché non è più roba nostra. E che se non si è capaci di discernere fra efficacia e peloso orpello da casella sessista allora vuol dire che la tutela dell’ordine è ancora un fine nobile, ma appesantito dal discrimine delle cosacce di facciata.

La facciata che non dovrebbe mai portare alcuno ad accostare un buon poliziotto e il decoro che dalle sue azioni promana al colore che sceglie per schermarsi dal Covid. Anche perché, a voler riprendere in mano quei libri che in troppi usiamo per livellare le gambe dei tavoli, le migliori mazzate ai suoi nemici Teodorico le diede proprio grazie ai Gepidi.

Quelli che non avevano la divisa di ordinanza.