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Sequestrata minorenne per due settimane: arrestati due nigeriani

Terrorismo

La Polizia di Stato di Bologna ha eseguito nelle prime ore di ieri due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due nigeriani

La Polizia di Stato di Bologna ha eseguito nelle prime ore di ieri due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due nigeriani, accusati di aver sequestrato una giovane minorenne loro connazionale, arrivata in Italia lo scorso giugno.

Arrestati due nigeriani dalla Polizia di Stato di Bologna: le accuse

Due nigeriani sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Bologna in quanto sono stati accusati di aver sequestrato una giovane minorenne loro connazionale, che era arrivata in Italia lo scorso mese di giugno.

Ad effettuare nelle prime ore di ieri le due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Bologna, nei confronti dei due nigeriani è stata la Polizia di Stato della città emiliana. In una nota della Questura felsinea si può leggere che i due nigeriani sono stati rintracciati dalla Squadra Mobile, in collaborazione con quella di Caserta ed il coordinamento del Servizio Centrale Operativo.

Nello specifico, sono stati arrestati all’interno di una abitazione di Casapesenna, nel Casertano. In quella stessa casa, per circa un paio di settimane, la giovane minorenne era stata segregata, subendo violenze sia fisiche che psicologiche.

La ragazza, giunta in Italia lo scorso giugno, era stata collocata presso l’Hub di Bologna. Successivamente la minorenne è stata prelevata dai due connazionali che l’hanno portata con la forza in provincia di Caserta, chiedendo inoltre duemila euro per la sua liberazione.

I casi precedenti

Questo caso ha ricordato da vicino quanto scoperto nello scorso mese di luglio, dove una rete di tratta ai danni di alcune ragazze nigeriane era stata smantellata.

In quella operazione, rinominata “Falsa Speranza”, è stato scoperto che alcune donne ne sfruttavano altre. Il tutto con tanto di promessa di un lavoro, ovviamente svanita una volta compreso di essere state comprate per potersi prostituire in Italia.

L’indagine, durata circa un anno, è stata portata avanti dai carabinieri di Bologna ed ha visto il fermo nei confronti di undici persone, otto in città (di cui quattro in carcere, tre agli arresti domiciliari e una con trasmissione degli atti alla Procura per i minorenni), due in carcere a Modena e a Crotone e una a Bolzano in attesa di convalida.

In tutto sono state tratte in salvo e affidate a strutture di protezione sei giovani. Inoltre, sono stati sequestrati circa quindicimila euro, contante nigeriano e inglese, carte e documentazione varia. Giuseppe Musto, il Comandante della Centrale di Bologna, ha definito come un inferno le condizioni in cui vivevano le ragazze.