> > Serie A, il campionato non si ferma ma gli stadi potrebbero tornare a porte c...

Serie A, il campionato non si ferma ma gli stadi potrebbero tornare a porte chiuse

covid stadi

Di fronte alla volontà della Serie A di proseguire il campionato nonostante i contagi, il governo potrebbe imporre gli stadi a porte chiuse.

Se da una parte il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha manifestato al Premier Draghi l’intenzione di non voler sospendere il campionato nonostante la sua richiesta di valutare lo stop, dall’altra il governo non esclude di tornare ad imporre le porte chiuse negli stadi.

Serie A: ipotesi stadi a porte chiuse

Si tratta di una decisione che potrebbe essere presa alla luce dell’aumento dei contagi per evitare il ripetersi di scene con gente senza mascherina sugli spalti, che non rispetta le distanze e che si abbraccia ad ogni gol. Situazioni che potrebbero contribuire alla circolazione del Covid che invece va rallentata e frenata. Per questo Draghi ha telefonato a Gravina chiedendogli come intendono muoversi le varie Leghe in questo momento e esortandolo a valutare un’eventuale sospensione delle partite.

Dal canto suo il leader della Figc ha risposto che tutti i campionati, dalla serie B alla Lega Pro, sono fermi ma che la serie A non può farlo per ragioni di calendario. Di qui l’ipotesi più probabile che il governo torni ad imporre gli stadi senza pubblico come già accaduto nei momenti più critici della pandemia, anche se Gravina vorrebbe che la decisione di isolarsi arrivasse direttamente dalla serie A.

Serie A, ipotesi stadi a porte chiuse: attesa decisione

Il presidente Paolo Dal Pino avrebbe però manifestato la contrarietà dei club a giocare a porte chiuse e/o fermarsi: “La Lega ribadisce con fermezza la fiducia di poter proseguire le proprie competizioni come da programma grazie all’applicazione del regolamento organizzativo approvato dal Consiglio“. Le porte chiuse dovrebbe quindi deciderle il governo, con Speranza che potrebbe sentirsi libero di ordinarle in qualsiasi momento per due o tre settimane in attesa della discesa dei contagi.