In un piccolo comune del Padovano, un post pubblicato sui social da un sindaco ha innescato una reazione inattesa. Quelle parole, nate come un semplice gesto di condivisione personale, hanno finito per raccogliere migliaia di messaggi di sostegno e hanno attirato l’attenzione della stampa nazionale. Dietro all’annuncio non c’è soltanto la diagnosi di tumore e la chemioterapia, ma anche la volontà di trasformare una prova difficile in un messaggio di fiducia e di speranza.
Il sindaco di Brugine e l’annuncio della malattia
Michele Giraldo, 41 anni, sindaco di Brugine, piccolo comune del Padovano, non si sarebbe mai aspettato di ricevere un’ondata di affetto così intensa. Ha condiviso sui social l’inizio della chemioterapia soprattutto per incoraggiare chi affronta la sua stessa battaglia contro il cancro, senza immaginare che il post avrebbe catturato l’attenzione dei media nazionali.
“𝗗𝗔 𝗢𝗚𝗚𝗜 𝗜𝗡𝗜𝗭𝗜𝗔 𝗟𝗔 𝗠𝗜𝗔 𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗩𝗜𝗧𝗔!
Ho un linfoma, un tumore maligno del sangue!
Si può guarire con la chemioterapia che inizio oggi e durerà sei mesi (poi si vedrà)
Combatterò con tutte le mie forze, come ogni volta, perché di fronte al nemico non si abbassa mai lo sguardo, si lotta e se proprio si viene sconfitti si muore con onore sul campo di battaglia.
𝗦𝗼𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝘀𝗮𝗺𝘂𝗿𝗮𝗶 𝗲 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗲𝗿𝗼̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲!
𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗺𝗼𝗹𝗹𝗮!”.
Giraldo ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera come, dopo aver avvertito un fastidio alla guancia, inizialmente trascurato, abbia intrapreso una serie di accertamenti – dall’ecografia alla risonanza, fino alla TAC – che hanno portato alla diagnosi di linfoma, un tumore del sangue.
Il sindaco di Brugine annuncia l’inizio della chemioterapia: la commovente reazione del web
Nonostante la malattia, il sindaco ha continuato a svolgere i propri doveri nei limiti delle possibilità. Già al suo terzo mandato, Michele è un amministratore stimato e un geometra apprezzato, ma il suo post ha rivelato anche un lato umano capace di suscitare empatia: migliaia di messaggi di supporto sono arrivati non solo dai concittadini, ma da persone in tutta Italia. Giraldo ha raccontato di aver trovato in questi gesti di solidarietà uno stimolo quotidiano per affrontare il percorso terapeutico, iniziato il 4 settembre presso il reparto di ematologia dell’ospedale di Padova, dove ha definito il personale “straordinario”.
L’esperienza della malattia ha rappresentato per lui l’inizio di quella che chiama la sua “seconda vita”, una fase in cui non solo affronta la sfida personale, ma cerca di trasmettere un messaggio di speranza a chi si trova in difficoltà.