> > “Spero che ora tu sia in pace”: la lettera di Sara Bonifacio a Julia Ituma

“Spero che ora tu sia in pace”: la lettera di Sara Bonifacio a Julia Ituma

Julia Ituma

Il mondo in cui "le debolezze non sono accettate" e lo scritto di Sara Bonifacio alla sua amica Julia Ituma

Quello scritto lei lo ha voluto indirizzate alla sua “Tituz” che non c’è più dopo la tragedia dell’hotel ad Istanbul: “Spero che ora tu sia in pace”, il cardine della lettera di Sara Bonifacio a Julia Ituma sta tutto in quella speranza. Lo straziante messaggio di addio della compagna di squadra della pallavolista morta in Turchia arriva mentre sono in corso le indagini sul decesso della pallavolista dell’Igor Novara, parrebbe un suicidio. Ecco cosa ha scritto Sara: “Ciao titu Mi ritrovo a riflettere per provare a trovare un perché a ciò che è accaduto ma purtroppo so che le mie domande non otterranno risposta. Il dolore che provo mi svuota ma allo stesso tempo mi pare poco se paragonato a ciò che ti affliggeva dentro. Sento mille voci intorno a me dire: Non è colpa di nessuno, ma non credo sia cosi… penso sia un po’ colpa di tutto e di tutti…”.

La lettera di Sara Bonifacio a Julia Ituma

Poi Sara spiega la sua visione della tragedia: “Viviamo in un mondo fatto di persone che si convincono a dover essere forti, un mondo dove le debolezze non sono accettate, MAI, ed essere fragili è quasi una vergogna. Un mondo che ti spinge a rialzarti ancor prima di cadere, in cui chiunque ti invita a chiedere aiuto, ma poi nessuno ha realmente orecchie per ascoltare… A chi lo stiamo dimostrando? Chi decide chi è forte e chi no? Perché è così importante? Non lo è. Non è importante”.

“Serve tempo per accettare tutto questo”

E ancora, con dolore immenso ed amore più grande: “Quello che è davvero importante è invisibile agli occhi (…) e tu eri e sei importante, mi dispiace immensamente non avertelo ricordato. C’è bisogno di tempo per accettare ciò che è successo, quel tempo così prezioso di cui tu mi hai ricordato il valore. E voglio sedermi a riflettere su di te, su di me, su cosa valga realmente e vorrei che lo facessero tutti, un esame di coscienza reale per capire se come agiamo nei confronti degli altri ogni giorno sia degno della vita che ci è stata data”. La chiosa è straziante: “Spero solo che tu ora sia libera di trovare la pace e spero che noi tutti impareremo a fare più attenzione alle persone che incontriamo sul nostro cammino. Mi mancherai Tituz e mi devi una serata”.