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Spia avvelenata, ministro inglese accusa Putin

Sergei Skripal

L'agente nervino potrebbe essere stato contenuto nella valigia o sui vestiti dell'ex agente russo, Sergei Skripol.

Nuovi sviluppi sul caso della ex spia Russa, Sergei Skripol, uccisa insieme alla figlia in Inghilterra. Gli investigatori hanno ipotizzato che l’agente nervino era già contenuto nella valigia della donna e forse, anche sull’abito indossato della giovane o un su regalo portato dalla Russia.

Tensione alta tra Mosca e Londra

Si ipotizza che la sostanza, l’agente nervino, che ha causato la morte dell’ex agente russo Sergei Skripol, fosse contenuta nella valigia della figlia. Il veleno forse si trovava anche sul vestito o su un regalo aperto poi nella casa di Salisbury. Queste rivelazioni arrivano direttamente dai media britannici, in particolare del Telegraph e, riguardano le indagini condotte dalla polizia inglese.

La figlia dell’ex spia russa, Yulia Skripal, di 33 anni, era tornata in Russia da qualche anno, dopo aver trascorso un periodo di vita in Inghilterra con i genitori. La giovane era arrivata a Salisbury pochi giorni prima dell’avvelenamento, per ritrovare il padre di 66 anni, ex colonnello dei servizi militari russa, Gru; il passaggio negli anni ’90 all’M16 britannico gli costò la condanna in patria, nel 2010 ottienne la grazia e infine si rifugò in terra inglese.

Le indagini proseguono e la tensione tra i due paesi è altissima; l’intervento del ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ex sindaco di Londra, che ha attaccato personalmene il presidente russo Vladimir Putin, accusando il Cremlino di essere il mandante dell’avvelenamento. Il ministro Inglese ha voluto anche sottolineare di non avere nulla contro il popolo russo ma solo contro Vladimir Putin. La replica di Mosca non ha tardato ad arrivare:” Da Londra un’imperdonabile violazione del galateo diplomatico.”

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del consiglio italiano Paolo Gentiloni: alcune fonti di Palazzo Chigi hanno confermato il pieno appoggio alla strategia diplomatica della leader britannica Theresa May. La Russia deve dare delle risposte chiare ed esaustive sul caso Skripol. I due leader Europei auspicano un’intervento sul caso sia da parte della Nato, sia dal Consiglio Europeo.

Il sospetto nei confronti della Russia è cosi forte anche perchè l’agente nervino usato per avvelenare Skripal, rientra tra le armi chimiche utilizzate dalla Russia negli anni Ottante e Novanta. Di conseguenza, i possibili scenari sull’implicazione della Russia in questo caso sono due: il Cremlino ha perso il controllo delle sue armi chimiche oppure è direttamente coinvolta nell’avvelenamento dell’ex agente segreto, in qualità di mandante. Resta però da capire i motivi che avrebbero spinto la Russia a compiere un gesto del genere, così grave come la morte di un uomo. Skripal ormai era da molto tempo che non poteva più dare informazioni rilevanti ai servizi segreti, inoltre da quando si era trasferito nel Regno Unito aveva tenuto un basso profilo, conducendo una vita tranquilla e riservata.