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Davide Astori, perizia sulla morte: la malattia invisibile

Davide Astori, la nuova perizia

Perizia sulla morte di Astori. Il medico: "Ucciso da una malattia invisibile, ma nessuna certezza sulle responsabilità, l'indagine rimane aperta".

La morte del capitano Davide Astori ha lasciato la Fiorentina e tutto il mondo del calcio senza parole. Otto mesi e mezzo dopo la sua tragica scomparsa, una nuova perizia rivela informazioni preziose sulla sua inaspettata e misteriosa scomparsa. Tale ulteriore perizia era stata richiesta dal procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. A condurla uno dei più grandi esperti mondiali di malattie cardiache: il professor Domenico Corrado, dell’Università degli Studi di Padova. I risultati non lasciano più dubbi: “fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena“, la malattia invisibile che uccide gli atleti.

Morte Astori, la perizia sulla “malattia invisibile”

La cardiomiopatia aritmogena è una malattia genetica, molto difficile da individuare. Stando alle statistiche dell’Università di Padova, questa malattia è stata la causa della morte di un atleta su quattro, tra quelli deceduti prematuramente. Dal momento che non erano emerse anomalie evidenti al cuore di Astori, la malattia non era stata individuata. Sembra infatti che nel 20% dei soggetti, la malattia non dia segni evidenti della sua presenza.

Nessun dubbio sulla causa di morte, una fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena, la stessa malattia che in passato aveva ucciso sul campo vari professionisti, come i calciatori Piermario Morosini del Livorno e Antonio Puerta del Siviglia e il giocatore dell’Asiago hockey Darcy Robinson” ha spiegato Domenico Corrado. Parlando poi delle eventuali responsabilità dei medici sportivi di Astori ha specificato: “Pur pendendo dalla parte dell’innocenza di chi aveva il controllo sanitario sul capitano viola, la perizia non consegna ai magistrati delle certezze circa le responsabilità. L’indagine rimane quindi aperta. Con il punto fermo della malattia, che contrae un giovane su 5.000 sotto i 35 anni di età e che lega a un unico filo le tragedie di Astori, di Dall’Aglio e di chi li ha preceduti“.