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Strage di Bologna, Sergio Mattarella parla all'anniversario: "Difendiamo libertà e democrazia"

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Sergio Mattarella parla in occasione del 43esimo anniversario della terribile strage di Bologna

Il 2 Agosto rappresenta, da quel terribile 1980, una data che per l’Italia non potrà mai essere come le altre. Sono passati 43 anni dalla drammatica strage di Bologna in cui persero la vita 85 persone e altre 200 rimasero ferite. In occasione dell’anniversario, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso un messaggio attraverso i canali ufficiali del Quirinale.

Strage di Bologna, Sergio Mattarella: “Difendiamo libertà e democrazia”

L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. E’ servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. E’ servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E’ in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese. Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso. Siamo con loro con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia.”