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Arrestato in Umbria Federico Marcelli, lo stupratore era latitante da quasi un mese

Stupratore latitante arrestato in Umbria

Lo stupratore Federico Marcelli, latitante dopo essere evaso da casa della madre lo scorso 15 novembre, è stato arrestato in Umbria.

Federico Marcelli, lo stupratore latitante che era evaso dai domiciliari lo scorso 15 novembre, è stato arrestato in Umbria. La notizia della cattura, diffusa in via ufficiosa nella mattinata di lunedì 11 dicembre, è stata confermata ufficialmente nel primo pomeriggio.

Stupratore latitante arrestato in Umbria, Federico Marcelli era evaso il 15 novembre

Marcelli, 49 anni, è accusato di aver abusato sessualmente di due sue ex compagne. Il pesarese era stato condannato agli arresti domiciliari con obbligo di indossare il braccialetto elettronico ma, lo scorso 15 novembre, era evaso dalla casa della madre a Chiusa di Ginestreto.

Gli arresti domiciliari per il 49enne sono scattati come misura cautelare per le due condanne a 6 anni e a 4 anni e 4 mesi ricevute in primo grado e confermate in Appello.

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, lo stupratore latitante sarebbe stato catturato in Umbria nella giornata di domenica 10 dicembre. Ma, in un primo momento, si è deciso di mantenere il totale riserbo sulla questione.

L’evasione dell’uomo e la successiva latitanza avevano dato origine a un forte allarme sociale, soprattutto tra le ex compagne. Una delle due donne, infatti, ha scelto di essere ospite di una struttura protetta per evitare contatti con Marcelli.

Latitanza e ricerche

La latitanza del 49enne si è protratta per quasi un mese. Dopo la fuga dalla casa della madre avvenuta il 15 novembre, erano partite le ricerche dei carabinieri. Le ricerche si sono sin dal primo momento concentrate nell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino.

I militari hanno scandagliato le montagne, le strade sterrate di campagna, i boschi e i campi che si articolano tra Pianello, Serravalle, Acquapartita, i dintorni di Apecchio e Caglia, fino a raggiungere le pendici del Nerone.

Le autorità hanno ipotizzato che Marcelli fosse scappato potendo fare affidamento su del contante mentre era provvisto di cellulare. Per gli spostamenti, l’uomo avrebbe usato un’auto ma il veicolo non sarebbe mai stato individuato da targa system o altri sistemi di sorveglianza attivi in strada.