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Suicidio assistito, per il 43enne marchigiano è stato deciso il farmaco da somministrare

Deciso il farmaco per il suicidio assistito di "Mario"

Svolta decisionale in un caso di suicidio assistito, per il 43enne marchigiano Mario è stato deciso il farmaco da somministrare per non soffrire più

Decisione finale ed attesa in tema di suicidio assistito per Mario il 43enne marchigiano che da un anno e dopo un incidente che lo aveva reso tretraplegico chiede di esercitare un suo diritto: è stato deciso il farmaco da somministrare. Si tratta secondo l’azienda sanitaria del “Tiopentone Sodico, che appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore a un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi per una persona adulta del peso di 70 kg. 

Suicidio assistito, deciso il farmaco che non farà più soffrire Mario: ecco qual è

“La modalità di somministrazione è quella dell’auto-somministrazione mediante infusione endovenosa”. I legali di Mario avevano effettuato diversi solleciti  per il via libera dal Comitato Etico e proprio sulla scorta di quei ritardi era partita una denuncia per tortura ed omissione di atti di ufficio più profili ravvisabili connessi. Perché Mario aveva denunciato tutti tramite i suoi avvocati? 

Il tassello finale fra la decisione di Mario e la possibilità di attuarla

Perché quello della scelta del farmaco e delle modalità era il tassello finale fra la sua decisione e l’attuabilità in punto di Diritto della stessa. La decisione è stata commentata dall’avvocatessa Filomena Gallo per il pool e da Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: “La validazione del farmaco e delle modalità di auto-somministrazione creano finalmente un precedente”.

Cappato della “Luca Coscioni”: “La vicenda di Mario creerà un precedente”

“Precedente che consentirà a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria”. E in chiosa: “Questo senza dover più aspettare 18 mesi, subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà”.