> > Tasso disoccupazione, nel terzo trimestre stabile all'11,2%: i dati Istat

Tasso disoccupazione, nel terzo trimestre stabile all'11,2%: i dati Istat

Tasso disoccupazione

Il tasso disoccupazione nel terzo semestre, quello estivo, è rimasto stabile all'11,2%, la stessa percentuale del trimestre precedente.

Il tasso disoccupazione nel terzo trimestre, quello estivo, è rimasto stabile all’11,2%, la stessa percentuale del trimestre precedente. A rivelare questi dati è stato l’Istat, che ha anche spiegato che il tasso risulta essere stazionario dopo due cali di seguito. Rispetto all’anno prima, invece, la disoccupazione è diminuita di 0,4 punti. Insomma, in Italia l’occupazione continua la sua crescita. Tanto che nel terzo trimestre le persone al lavoro sono aumentate di settantanovemila unità rispetto al trimestre precedente, registrando un +0,3%.

Tasso disoccupazione

Nel terzo trimestre, ovvero quello estivo, il tasso disoccupazione è rimasto stabile all’11,2%, che è praticamente la stessa percentuale del trimestre precedente. Ma non solo. Questa percentuale rappresenta anche il valore più basso dal quarto semestre del 2012. A riferire questi dati ci ha pensato l’Istat, che ha spiegato che il tasso disoccupazione risulta essere stazionario dopo due cali consecutivi. Rispetto all’anno precedente, invece, la disoccupazione è diminuita di 0,4 punti.

In altre parole, in Italia l’occupazione continua la propria crescita. In particolare, nel terzo semestre le persone che hanno un lavoro sono aumentate di settantanovemila unità rispetto al trimestre prima, registrando anche un incoraggiante +0,3%. Un dato che su base annua porta ad un +1,3%, con un totale di 303mila unità in più. Il tasso di occupazione, che in questo momento è pari al 58,1%, risulta essere il più alto dal primo trimestre del 2009.

Gli altri dati

Entrando maggiormente nello specifico, in Italia i dipendenti a termine hanno raggiunto un nuovo record storico. Gli occupati nel terzo trimestre del 2017 a tempo determinato risultano essere due milioni e 784 mila persone. Secondo quanto riferito dall’Istat, si tratta del livello più alto dall’inizio della serie, avviata nel quarto trimestre del 1992. Quindi si è toccato il valore più alto negli ultimi ventiquattro anni. In particolare, nell’ultimo trimestre sono cresciuti del 3,9% su base congiunturale e del 13,4% su base annua.

Inoltre, i dipendenti a termine sono cresciuti di 342mila unità, mentre quelli a tempo indeterminato sono aumentati di più di sessantamila unità. In questo modo, il lavoro dipendente ha messo a segno un rialzo totale di 402mila unità, riuscendo in questo modo a controbilanciare la diminuzione degli autonomi. Ma non è finita qui. L’Istat ha registrato anche tra gli indipendenti una contrazione pari a 99mila unità.

L’Istat ha poi spiegato che la crescita congiunturale dell’occupazione è dovuta soprattutto all’ulteriore aumento dei dipendenti nella componente a tempo determinato a fronte della stabilità del tempo indeterminato. In generale, l’Istituto ha fatto notare come la crescita dell’occupazione riguardi entrambi i generi ed è più intensa per le donne del Mezzogiorno. Nel report viene evidenziato pure che è tornata a crescere l’occupazione per i giovani 15-34 anni e il relativo tasso di occupazione, sia in termini tendenziali sia congiunturali. Infine, l’Istat ha rilevato una riduzione delle persone che vengono classificate come inattive.