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Telefonata Conte-Macron, Di Maio: "Non indietreggiamo"

Si attendono le scuse ufficiali di Macron

Macron non fa passi indietro sulle critiche all'Italia, incerta la decisione di Conte sul vertice a Parigi del 15 giugno.

Continua lo scontro tra Italia e Francia sulla questione migranti. La vicenda della nave Aquarius e le dure parole del portavoce di Emmanuel Macron, che ha definito il comportamento dell’Italia “vomitevole” hanno notevolmente raffreddato i rapporti tra i due Paesi. Nonostante le telefonate “cordiali” tra il presidente francese e il premier Conte e tra il ministro dell’Economia Tria e il suo omologo a Parigi, l’Italia resta ancora in attesa delle scuse ufficiali. Incerto il vertice tra Macron e Conte che dovrebbe tenersi a Parigi venerdì 15 giugno. Salvini e Di Maio uniti nella condanna del presidente francese: “Non indietreggeremo”. Tajani parla di “polemiche inutili” che non fanno bene all’Europa.

Le parole di Macron

Nessun passo indietro da parte di Emmanuel Macron. Le parole del presidente francese relative al comportamento italiano nella vicenda Aquarius hanno creato un vero e proprio caso diplomatico tra i due Paesi. Tutta l’Europa ha gli occhi puntati su Italia e Francia.

È vomitevole“, così il portavoce del partito La République En Marche ha definito la scelta del governo italiano. Nonostante le forti critiche nei suoi confronti, il presidente francese non ha mai smentito le proprie dichiarazioni e da Parigi non è arrivata nessuna scusa ufficiale. Al contrario, Macron ha ribadito la propria posizione e ha assicurato che il suo Paese lavora con l’Italia in tema migrazione. Ha poi invitato a “non cedere all’emozione” del momento e si è eretto difensore della democrazia. “Chi cerca la provocazione? Chi è che dice ‘io sono più forte dei democratici e una nave che vedo arrivare davanti alle mie coste la caccio via’? Se gli do ragione, aiuto la democrazia?”

La critica al populismo

Nel suo intervento, il presidente francese non ha mai fatto esplicito riferimento a Matteo Salvini. Ma è impossibile non cogliere nelle sue parole un (non troppo) velato riferimento ai populismi che si stanno facendo strada in Europa, non solo in Italia ma anche in Francia.

“Non dimentichiamo chi ci sta parlando e chi si rivolge a noi. Non lo dimentichiamo perché anche noi abbiamo a che fare con gli stessi”. Il riferimento è a Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, le cui posizioni sono molto vicine a quelle della Lega.

Il portavoce

Il portavoce del governo francese ha poi rilasciato una dichiarazione in cui tenta blandamente di ribadire lo sforzo francese, come stato dell’Unione, davanti all’emergenza migranti. “Siamo perfettamente coscienti del carico che la pressione migratoria fa pesare sull’Italia e degli sforzi di questo Paese. Nessuna delle parole pronunciate dalle autorità francesi ha ovviamente rimesso in discussione tutto questo, né la necessità di coordinarci strettamente fra europei“.

Anche Nathalie Loiseau, la ministra francese per gli Affari europei, ha parlato di un maggiore intervento europeo: “L’Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l’Europa non l’ha aiutata abbastanza. Dobbiamo fare molto di più, rivedere le regole di Dublino, rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell’Ue, rafforzare Frontex e lottare più efficacemente contro i passeur”.

La telefonata a Conte

Nessuna scusa ufficiale, dunque, ma un contatto con il premier italiano c’è stato. Macron ha telefonato a Conte nella notte di mercoledì 13 giugno. Il contenuto della telefonata non è stato reso nota, ma è stata definita una conversazione cordiale.

Così come cordiale è stata la chiamata tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il suo omologo francese, Bruno Le Maire. I due ministri hanno discusso dell’incontro che si sarebbe dovuto tenere, proprio in data 13 giugno, in vista dell’Eurogruppo e l’Ecofin di Lussemburgo il 21 e 22 giugno. L’incontro di mercoledì è stato annullato proprio in seguito alle tensioni tra Italia e Francia, ma dal Mef assicurano che la telefonata è avvenuta in toni cordiali e che Tria e Le Maire si incontreranno prima del Lussemburgo. Al momento non è stata resa nota la data del vertice.

Incerto l’incontro a Parigi

Rimane incerto invece l’incontro parigino tra Conte e Macron, previsto per venerdì 15 giugno. I due leader, che si sono recentemente parlati faccia a faccia in Canada in occasione del G7, sono ora in una posizione di stallo. Roma chiede al presidente francese delle scuse ufficiali che, nonostante la telefonata notturna, non sono ancora arrivate.

Di Maio: “Non indietreggiamo”

Il vicepremier e ministro del Mise, Luigi Di Maio, si è dichiarato sostenitore di una linea dura nei confronti della Francia. “Finché non arriveranno scuse, noi non indietreggiamo“, ha affermato durante un’intervista a Rtl 102.5. “Questo deve essere chiaro per questa vicenda e per il futuro, è finita l’epoca in cui si pensava che l’Italia la puoi sempre abbindolare”.

Salvini: “Non abbiamo da imparare”

Anche Matteo Salvini ha espresso la sua posizione ai microfoni di un’emittente radiofonica, Radio 105. “Macron continua istericamente la sua guerra al popolo italiano che in quanto a generosità ha poco da imparare“.

Per quanto riguarda l’incontro Macron-Conte, “decide in totale autonomia il presidente del Consiglio”. Tuttavia sottolinea la gravità di “dare ad un Governo appena insediato del cinico e vomitevole da chi presidia e respinge”.

In Senato

Il ministro dell’Interno ha parlato della questione migranti e dello scontro con la Francia anche durante un intervento in Senato. “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse”. Ha poi ribadito l’assoluta necessità di scuse ufficiali da parte di Macron: “Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi“.

Rinnovata la richiesta di un maggiore intervento dell’Europa a fianco dell’Italia nel Mediterraneo. “Se l’Europa c’è batta un colpo ora o taccia per sempre. C’è un’attenzione che mai c’era stata prima, è l’occasione per giocarsi bene le carte”.

Infine, Salvini ha voluto ringraziare la Spagna di Sanchez, ricordando però la disparità tra i due Paesi nell’accoglienza migranti ed esprimendo la speranza che la situazione in futuro possa cambiare. “Ringrazio la Spagna e ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo”.

Le parole di Angela Merkel

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito la necessità di un fronte europeo comune nell’emergenza migranti. “L’Italia per la sua posizione geografica è particolarmente esposta a un numero grande di profughi e di migranti. Noi siamo dell’idea che nessun paese dovrebbe esser lasciato solo con questo compito. Per questo sosteniamo l’Italia, e la riteniamo un importante partner nella ricerca di una soluzione europea”.

Rispondendo a una domanda sull’asse dei volenterosi tra Germania, Austria e Italia, la Merkel ha affermato: “Credo che oltre l’Italia molto esposta alla migrazione, ci siano anche la Grecia e la Spagna in una certa misura, e quindi ritengo che vi debbano essere più di una cooperazione del genere”.

Tajani: “Polemiche inutili”

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha duramente criticato le polemiche in atto tra i singoli Stati davanti all’emergenza immigrazione. L’Europa deve agire in modo coeso e compatto. “Chiedo alla Commissione e al Consiglio di agire. Le polemiche fra gli Stati non servono a nulla, sono soltanto delle piccole beghe che non risolvono e rischiano di provocare effetti nefasti nell’intera Ue. Prendete con grande serietà la richiesta del Parlamento europeo. Noi non intendiamo rimanere in silenzio e fare il ruolo di passacarte, ma essere protagonisti di un problema storico per l’Ue”.

Entusiasmo dalla Libia

Dalla Libia, il portavoce della Marina libica Ayob Amr Ghasem ha parlato con entusiasmo della posizione presa dall’Italia: “Grazie a Dio l’Italia s’é finalmente risvegliata dopo essere stata a lungo un centro di sversamento di migranti da parte del mondo. Siamo molto contenti di questa decisione”.