Ancora una storia di orrore tra le mura domestiche. Una donna, a Padova, segregata in casa dal marito e privata di ogni contatto con l’esterno, è sopravvissuta per miracolo a un brutale tentato omicidio. Dopo averla strangolata e colpita ripetutamente con ferocia, l’uomo – convinto di averla uccisa – ha avvolto il suo corpo in un tappeto e l’ha lasciata sul terrazzo, credendo di essersi liberato di lei.
Un gesto estremo che affonda le radici in una lunga spirale di violenza e controllo.
Tentato omicidio a Padova: aggredisce la moglie e cerca di occultare il corpo
Ha colpito la moglie con calci e pugni, l’ha strangolata fino a farle perdere i sensi, poi – convinto di averla uccisa – l’ha avvolta in un tappeto e trascinata sul balcone. È accaduto nell’abitazione della coppia a Megliadino San Fidenzio (Padova). Quando il figlio 22enne è arrivato, l’uomo ha dichiarato che la donna era morta e che voleva togliersi la vita.
Nel frattempo, allertati dai vicini, sono intervenuti carabinieri e sanitari del 118: la donna, ancora viva, è stata soccorsa e portata all’ospedale di Schiavonia. È grave, ma non in pericolo di vita.
L’uomo avrebbe tentato di aggredirla di nuovo anche dopo i soccorsi, ma è stato bloccato dai militari. La Procura di Rovigo ha aperto un’indagine: secondo gli investigatori, le violenze andavano avanti da tempo, tra botte, umiliazioni e minacce. L’ultimo episodio sarebbe scaturito dal rifiuto della donna di avere un rapporto sessuale.
Tentato omicidio a Padova, aggredisce la moglie e cerca di occultare il corpo: arrestato
Secondo le prime indagini, la donna viveva in isolamento: il marito le aveva impedito ogni contatto sociale, controllava le finanze familiari e aveva ostacolato il suo tentativo di acquistare una quota del centro estetico dove lavorava.
I vicini parlano di urla frequenti, e chi la conosce riferisce che veniva trattata come una proprietà. Al momento del ricovero, la donna presentava lividi su tutto il corpo e gravi ferite al collo, segni del tentato strangolamento.
Dopo l’ennesima aggressione, la Procura di Rovigo ha ottenuto la custodia cautelare in carcere per il marito, G.P., 55enne albanese residente a Megliadino San Vitale. L’arresto per tentato omicidio aggravato è stato eseguito dai carabinieri il 10 maggio, al termine di un’indagine rapida coordinata dal maggiore Vito Franchini.