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Dati di oggi 17 giugno 2021 Terapie intensive: scendono al 5% e i ricoverati sono non vaccinati

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Scendono le terapie intensive covid in Italia. I malati non sono stati vaccinati e hanno un'età media più bassa del passato.

Due terzi degli italiani si trovano in zona bianca, quella con il rischio covid più basso e dunque dove il virus circola di meno. Tale condizione è resa possibile dai dati in continuo miglioramento, con gli ospedali decisamente meno in affanno e un numero di nuovi contagi che consente ora di effettuare un tracciamento dei contatti stretti dei positivi. Oltre che i nuovi contagiati, scendono anche le terapie intensive che, nella giornata di ieri 16 giugno, per la prima volta sono scese sotto quota 500, ovvero il 5% dei posti letto occupati in tutta Italia.

Covid, le terapie intensive: i dati di oggi

Come riferito dal Corriere della Sera, la situazione nei reparti di terapia intensiva non è equamente divisa nel Paese e risente inevitabilmente della quantità di persone che vivono nei diversi territori. Ecco dunque che il maggior numero dei ricoveri in terapia intensiva riguarda la Lombardia con 92 persone, seguita dal Lazio con 85. Ci sono poi regioni con meno di 10 casi come la Basilicata, il Molise e la Valle d’Aosta. In calo anche i rivocerati in reparti ordinari che nella giornata di ieri, 16 giugno, erano 269 in meno rispetto al giorno precedente per un totale di 3.064.

Scendono le terapie intensive: i dati di oggi

Al netto dei dati, è possibile poi ricavare un vero identikit del malato covid con sintomi gravi grazie ai racconti dei medici impegnati nei singoli territori. “Degenti di lunga data oppure persone non vaccinate”, così Francesco Dentali, direttore del Dipartimento di Medicina interna all’ospedale di Circolo di Varese, all’agenzia Ansa. Anche Roberto Fumagalli, direttore del Dipartimento di Anestesia e rianimazione dell’Ospedale Niguarda di Milano, conferma queste parole: “Si tratta per lo più di soggetti non vaccinati o che si sono infettati nella finestra tra la prima e la seconda dose di vaccino”. Quanto alle terapie intensive, Fumagalli sottolinea come l’età media delle persone in questo tipo di degenza sia 61-62 anni. “Direi che grazie alle vaccinazioni – ha aggiunto – abbiamo protetto la fascia dei grandi anziani. L’età dei ricoveri per Covid infatti si è abbassata: l’identikit si colloca tra i 55 e i 70 anni. Però le forme gravi, seppur poche, sono sempre uguali e fanno paura. Certamente noi medici siamo diventati più bravi a curarle, pur in assenza di farmaci specifici“.

I dati di oggi su terapie intensive e vaccinati

I dati sono dunque in forte miglioramento, merito delle lunghe chiusure e soprattutto della campagna vaccinale. In Italia circa il 27% della popolazione dai 12 anni ha completato il ciclo di immanizzazione, con le fasce più anziane che risultano all’84% coperte dal virus e che infatti non occupano più le terapie intensive degli ospedali.