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Terrorismo: Casellati, 'Italia ritrovi unità nel ricordo'

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Roma, 9 mag. (Adnkronos) - "Non era scontato, per l’emergenza sanitaria tutt’ora in atto, potersi ritrovare oggi in quest’Aula, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, per rinnovare il nostro appuntamento con la memoria. Un im...

Roma, 9 mag. (Adnkronos) – "Non era scontato, per l’emergenza sanitaria tutt’ora in atto, potersi ritrovare oggi in quest’Aula, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, per rinnovare il nostro appuntamento con la memoria. Un impegno che, in questo 9 maggio inedito e dominato dall’incertezza, vuole essere l’aspirazione di un intero popolo a ritrovare la propria unità nel ricordo. Il ricordo di tanti cammini spezzati. Il ricordo di una sofferenza che appartiene a tutti noi. Dal 1969, anno della strage di Piazza Fontana, alla metà degli anni ’80 almeno quindicimila sono stati nel nostro Paese gli atti di violenza per motivi politici. Quasi cinque episodi al giorno. Più di 360 morti. Oltre 4000 feriti. Il terrore armato non ha risparmiato niente e nessuno". Lo ha sottolineato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in occasione della celebrazione a Palazzo Madama del Giorno della memoria delle vittime del terrorismo.

"Non ha risparmiato -ha ricordato Casellati- tanti cittadini onesti e valorosi, diventati un bersaglio dell’eversione per ciò che rappresentavano o per il loro impegno nelle Istituzioni e nella società. Come Aldo Moro. Come Vittorio Bachelet, Guido Galli, Emanuele Tuttobene e Antonino Casu, coraggiosi servitori dello Stato assassinati per la loro instancabile difesa della legalità. Non ha risparmiato donne, uomini e bambini senza colore politico. Travolti dalla furia cieca delle bombe mentre passeggiavano nelle piazze delle nostre città o facevano la fila in banca; mentre erano in viaggio o in stazione attendevano un treno. Non ha risparmiato i tanti italiani, militari o civili, colpiti dal terrorismo internazionale. Come i nostri soldati di Nassirya. Come i tanti soldati di pace caduti sotto il segno del tricolore, martiri di un odio e di una violenza che nessuna matrice ideologica potrà mai giustificare".

"Le cicatrici di queste ferite sono parte del nostro dna collettivo. È un dolore che non si prescrive e che ci chiede oggi -ha concluso Casellati- di proseguire con costante determinazione la strada per la verità e la trasparenza. Perché tante sono le pagine ancora da ricostruire e i silenzi fanno spesso più rumore delle bombe".