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“Anche nello stato di abbandono in cui versano, si può facilmente immaginare lo sfarzo e la gloria di questi Grand Hotel”. Così introduce il suo lavoro Thomas Windsch, fotografo austriaco che – di soppiatto – ha visitato alcuni Grand Hotel del passato, che cadono ora in rovina.
Un viaggio tra gli hotel dimenticati
“Questo è il risultato del mio percorso fotografico di esplorazione urbana” spiega il fotografo alla giornalista del magazine Mpora. Un lavoro che ci dice vuole “andare oltre i cartelli di divieto di ingresso e catturare le immagini di questi edifici decadenti d’Europa”.
Luoghi che nel corso della loro vita precedente hanno ospitato reali, star del cinema, e le élite della società dell’epoca. E che il tempo ha inesorabilmente riconsegnato alla natura.
Viaggio alla scoperta dei luoghi perduti
Thomas Windsch, che nei suoi lavori si è più volte confrontato con quelli che definisce “luoghi perduti”, si è quindi intrufolato in più di cento alberghi situati in tutta Europa, immortalando i contrasti tra lusso e abbandono. Il risultato sono delle fotografie surreali, fatte di geometrie perdute, e che appaiono sospese nel tempo.
“Naturalmente il decadimento e la riappropriazione da parte della natura di questi edifici aggiungono un tocco quasi surreale e un po’ mistico, che li rende unici e ancora più interessanti” dice l’artista, che spiega di come queste fotografie volesse mettere in risalto quella sorta di “nobiltà decaduta” di queste bellezze abbandonate.
Soggetto è l’inevitabile scorrere del tempo
Thomas Windsch ci consegna quindi le immagini di immensi saloni, ricoperti di polvere e calcinacci, in cui nonostante questo sembra ancora di vedere luci e sentire suoni del passato. Soggiorni che sembrano essere stati abbandonati quasi di corsa, lasciando negli occhi di guarda la sensazione di qualche cosa di interrotto. Come a ricordarci che niente dura per sempre, e che il tempo non concede regali a nessuno.
Una passione per i “luoghi perduti”
Il giovane artista racconta di come sia nata la sua passione per la fotografia. Una passione iniziata quasi per caso, ma che ha subito capito essere il suo destino. “Ho sempre amato andare alla scoperta del mondo che mi circonda, ma al giorno d’oggi non è facile andare in giro a fare scoperte, a meno che tu non sia un fisico delle particelle, un ricercatore degli abissi marini, o qualcosa del genere” dice. E spiega così come è nata la sua passione per i luoghi perduti: “quello che faccio mi da l’opportunità di riscoprire luoghi dimenticati dall’uomo”.
Conclude l’intervista parlando di quella che è stata la sua esperienza di visitatore in quei luoghi dimenticati, raccontando divertito che “senti di non poter escludere a priori di venire assalito da un clown uscito da un film dell’orrore, o di vedere tornare improvvisamente la luce come per magia. E c’è un assoluto silenzio, quindi devo dire che non li considero certo dei posti accoglienti in cui trascorrere la notte”.