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Three Mone, chi si nasconde dietro la rivelazione della trap italiana

Giovanni Vernia Three Mone

Three Mone è la giovane promessa della trap, che racconta nell'intervista la sua storia tra la strada e i palazzi. "Stone Hate" è il suo singolo d'esordio.

Cresciuto tra i palazzi di periferia, ha ottenuto la sua rivincita grazie alla musica. Dopo un percorso di studi un po’ turbolento e la necessità di rimboccarsi le maniche quando era solo un ragazzo, il talento di Pasquale Giovinazzo – in arte Three Mone – è stato scoperto dal famoso producer Frankie Frank che si è innamorato delle sue barre e gli ha permesso di affacciarsi al mondo della musica con il suo singolo d’esordio: “Stone Hate”. Three Mone è un personaggio, un artista che mancava, intrigante, tutto da scoprire, che sa raccontare e raccontarsi con lo stile ruvido di un genere che non conosce confini. È lui la rivelazione dell’anno che porterà la trap made in Italy al vertice delle classifiche internazionali.

Chi è Three Mone, la rivelazione dell’anno

Giovane promessa della trap italiana, Three Mone è l’artista che mancava. È lui la vera scoperta del panorama musicale contemporaneo; è lui che ha squarciato il cielo d’aprile.

“Stone Hate” è il suo singolo d’esordio che da venerdì 1 aprile è disponibile su tutte le piattaforme digitali. Un brano forte e irriverente nel quale i fan del genere riconosceranno tutti i canoni della musica trap portati all’ennesima potenza, dove la magia dell’autotune si fonde con la sua voce dai tratti unici e inconfondibili. Three Mone si fa portavoce di un desiderio di rivalsa sociale e dà prova del riscatto ottenuto grazie alla sua determinazione. Three Mone è Stone Hate, rivelazione di questa primavera 2022.

Pasquale Giovinazzo è nato e cresciuto a Baranzate, da padre pugliese e madre siciliana trapiantati in Lombardia. Un mix di culture e tradizioni che per natura rende cosmopolita la sua personalità. Non è mai stato particolarmente portato per lo studio, nonostante si sia “specializzato” nella prima elementare e nella terza media, ripentendole.

Terminata la scuola dell’obbligo, lavora nella ditta dello zio come apprendista elettricista, covando in cuor suo una vera passione per la trap. Quel sogno sembrava irrealizzabile e la sua vita appariva lontana anni luce da quel mondo che lo affascinava. Eppure il destino, si sa, trova sempre la strada. Così in una giornata lavorativa qualsiasi, durante un intervento di manutenzione a Cinisello Balsamo nello studio musicale di Frankie Frank, importante ghost producer di artisti come Shalbo, Gemito, Ghallo, Carl Captive, CodaCalle e tanti altri importanti esponenti della scena urban, Pasquale ha la sua “sliding door”, l’occasione che gli cambia la vita.

Per una casualità, infatti, si trova al posto giusto nel momento giusto: un vocalist che avrebbe dovuto incidere le parti cantate su una traccia trap, tarda ad arrivare e Three Mone si fa avanti, proponendosi per le parti vocali. Il risultato è un flow che entusiasma subito Frankie Frank, tanto da voler intraprendere con il trapper un’assidua collaborazione. I primi risultati sono immediati: i pezzi che sfornano insieme diventano subito trend su TikTok.

La passione per la musica

Comincia in questo modo la sua carriera nel mondo della musica. “Lo zio che in quinta elementare, dopo aver parlato con il preside della scuola, mi aveva garantito una facile promozione, mi è stato di grande aiuto anche negli anni successivi. Ho finito le medie che avevo 18 anni e ho iniziato a lavorare come elettricista insieme a mio zio. Lui ha un passato giudiziario non idilliaco, ma già da bambino tanto mi aveva dato. In quegli anni ho capito che ci sapevo fare, che sono nato per apparire e stare davanti ai riflettori. Un intervento con mio zio nello studio di Frankie Frank a Cinisello Balsamo è stato il momento della mia svolta. Ho uscito alcune rime, nonostante mio zio mi ripetesse che non potevo farcela perché sono solo un trimone. Frankie Frank, invece, se ne è innamorato”, ha raccontato.

Nasce così “Stone Hate”, il suo singolo d’esordio, in cui “ricordo che ce la si può fare anche quando si nasce tra i palazzi e si cresce in strada. Tutto quello che canto è autentico e frutto di mie esperienze di vita. Ho imparato sulla mia pelle che tacere davanti alle critiche delle persone è sbagliato. Bisogna andare sempre avanti per la propria strada.

Three Mone, la giovane promessa trap presenta il singolo d’esordio: “Stone hate”

Tra rime e barre, l’intervista con Three Mone scorre piacevole. A suon di “bella zio” e “bella frate”, il giovane artista proveniente dalla periferia milanese ha parlato di sé e dei suoi progetti. È sulla scia dell’alchimia maturata con Frankie Frank che nasce il primo singolo di vero successo: “Stone Hate” (“La pietra dell’odio”), caratterizzato da un testo forte, vero, che ripercorre il disagio interiore di un artista che sa di avere tutte le carte in regola per scrivere pagine importanti della scena trap, ma si scontra quotidianamente con l’alienazione della periferia da cui proviene.

Giovanni Vernia Three Mone

“Sono cresciuto a Baranzate, tra i palazzi, e proprio lì ho iniziato a uscire le mie rime. Tra i palazzi mi conoscevano come “trimone”, che è l’appellativo con cui in tanti mi soprannominavano. Ma io non mi sottometto al bullismo e ho fatto di un soprannome usato con disprezzo lo snodo per il mio successo. È la mia rivincita. Il mio nome è simbolo di ribellione. Ho fatto dell’insulto il mio successo”, ha raccontato Three Mone.

Come si autodefinirebbe? “Three Mone è la nuova frontiera del rap e della trap, due generi musicali diversi come si può notare dall’aggiunta della T all’inizio del termine. Non metto in vetrina il cash, sono stufo del bullismo di cash. Sono una persona normale che vuole fare strada semplicemente mostrando le proprie qualità. Io sono diverso dagli altri“.

Three Mone è pronto anche per i prossimi progetti: “Tra poco uscirò con una tournée, il “Three Mone Tour”, che sarà molto “Stone Hate”. Presenterò tanti brani che rappresentano la mia essenza. Sono brani che sottolineano la mia rivalsa sociale. Oggi c’è tanto reggaeton in mezzo alla trap, ma è solo un escamotage usato per provare a fare cash. Al contrario, io sono un puritano della trap, che è denuncia allo stato puro”, ha svelato.

Il difficile rapporto con Giovanni Vernia

Se c’è una persona con cui Three Mone proprio non riesce ad andare d’accordo è Giovanni Vernia, comico e conduttore radiofonico. Non gli piace e lo definisce persino “un giullare”. Il motivo?

“Io sostengo solo chi esce le proprie qualità e le usa per fare successo. Lui invece se ne approfitta, usando le qualità e le personalità altrui solo per il cash suo. Vernia esci qualcosa di tuo. Hai qualche qualità o ti limiti a farne scherno di altri e poi fai le tue battute ridicole per far ridere gli amici della cumpa? Tu, Giovanni Vernia, cos’hai fatto di tuo? Io dai palazzi sto emergendo”, ha sottolineato rivolgendosi al famoso artista.