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Titan, i passeggeri avevano capito che stavano per morire? "Sono rimasti al buio ammassati uno sull'altro"

I passeggeri del Titan avevano capito che stavano per morire?

Ci sono ancora molti punti interrogativi sulla tragedia del Titan. I passeggeri hanno capito che stavano per morire?

Ci sono ancora molti punti interrogativi sulla tragedia del Titan. I passeggeri hanno capito che stavano per morire? Secondo quanto riportato sono rimasti per un minuto completamente al buio, ammassati uno sull’altro.

Titan, i passeggeri avevano capito che stavano per morire: “Per un minuto sono rimasti al buio e ammassati uno sull’altro”

Ci sono ancora molti punti interrogativi sulla tragedia del sottomarino Titan, in cui lo scorso 18 giugno hanno perso la vita cinque persone impegnate in una spedizione per visitare il relitto del Titanic. La maggior parte degli esperti ritiene che il sommergibile sia imploso, probabilmente a causa di un guasto tecnico, e che le vittime non abbiano avuto neanche il tempo di rendersi conto di quello che stava accadendo. Resta ancora aperta l’ipotesi che la tragedia fosse evitabile e che i cinque passeggeri abbiano capito che stavano per morire. A bordo c’erano Hamish Harding, 58 anni, Shahzada Dawood, 48 anni, suo figlio Sulaiman Dawood, 19 anni, il pilota della marina francese Paul-Henry Nargeolet e il Ceo di OceanGate, Stockton Rush.

L’ingegnere José Luis Martin, esperto di sottomarini, in un’intervista ai media spagnoli ha fornito una nuova ricostruzione, secondo cui il Titan sarebbe “precipitato come una freccia” verso gli abissi prima di “esplodere come un palloncino“. Secondo questa versione, i passeggeri per un minuto si sarebbero ritrovati al buio, ammassati l’uno sull’altro, mentre colavano a picco verso il fondo dell’Oceano. In questo minuto potrebbero aver realizzato che stavano per morire.

Titan, i passeggeri avevano capito che stavano per morire: “Immagino l’orrore, la paura e l’agonia”

Martin, che ha lavorato come capo ingegnere su un sottomarino passeggeri turistico, ritiene che il Titan abbia iniziato la sua caduta “come una pietra” a una profondità di circa 1.700 metri e sia imploso a 2.500. Il sottomarino, per via di un guasto elettrico, sarebbe rimasto senza motore a propulsione, perdendo i contatti con la Polar Prince. A quel punto avrebbe iniziato ad affondare in verticale, a velocità sostenuta visto che i passeggeri erano ammassati. “Immagino l’orrore, la paura e l’agonia. Deve essere stato come un film dell’orrore” ha dichiarato l’esperto. “In quel periodo di tempo hanno realizzato tutto. E per di più, nella completa oscurità. Difficile farsi un’idea di quello che hanno vissuto in quei momenti. Dopo quei 48 secondi, o un minuto, c’è stata l’implosione e poi la morte istantanea” ha aggiunto, paragonando l’implosione alla foratura di un pallone, dicendo che non è stata causata solo dalla profondità ma dall’improvviso aumento della pressione mentre il sottomarino scendeva “come una freccia“.