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Torino, 23enne albanese spara e ferisce gravemente un connazionale: arrestato

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A Torino, un 23enne di origine albanese ha sparato e ferito gravemente un connazionale di 48 anni: il ragazzo è stato arrestato dalla Polizia di Stato.

Le forze dell’ordine hanno posto in stato di fermo un ragazzo di 23 anni sospettato di aver sparato e ferito gravemente un uomo di 48 anni.

Torino, 23enne albanese spara e ferisce gravemente un connazionale: aggressione

Nella giornata di martedì 5 ottobre, un uomo di 48 anni di origine albanese è stato raggiunto da due proiettili da arma da fuoco. Al momento della sparatoria, il 48enne albanese si trovava in via Saorgio, in prossimità della ramificazione verso corso Venezia, a Torino.

L’uomo, successivamente identificato come Uba Rexhep, è stato colpito alla schiena e ha riportato importanti ferite a causa dei due proiettili esplosi.

Torino, 23enne albanese spara e ferisce gravemente un connazionale: dinamiche

In seguito alle segnalazioni ricevute in merito all’accaduto, le forze dell’ordine e i paramedici del 118 si sono recati sul luogo della sparatoria. I sanitari hanno provveduto a prestare i soccorsi necessari al 48enne e lo hanno poi trasferito in ospedale. Al momento, Uba Rexhep risulta ancora ricoverato presso l’ospedale Molinette in condizioni critiche. L’uomo, infatti, è stato dichiarato in pericolo di vita.

Intanto, la Polizia di Stato ha annunciato di aver scoperto chi sia l’artefice dell’aggressione compiuta lo scorso 5 ottobre.

Torino, 23enne albanese spara e ferisce gravemente un connazionale: arrestato

Gli agenti della Polizia di Stato hanno recentemente spiegato di aver individuato il responsabile dell’aggressione perpetrata ai danni di Uba Rexhep subito dopo i fatti. Il responsabile, infatti, pare essere un ragazzo di 23 anni, di origine albanese al pari del 48enne.

Riuscire a rintracciare il sospettato, tuttavia, si è rivelato particolarmente complesso e il giovane è stato, infine, intercettato e arrestato soltanto nella mattinata di lunedì 18 ottobre, nel momento in cui ha raggiunto lo studio del suo avvocato.

A questo punto, quindi, gli investigatori hanno proceduto all’arresto e hanno incrementato le ricerche dell’arma usata dal 23enne, una pistola a tamburo di piccolo calibro non ancora rinvenuta.