> > Torna l’ora legale, gli effetti sulla salute

Torna l’ora legale, gli effetti sulla salute

Torna l'ora legale

Più luce e vita sociale ma anche un sonno più disturbato. Per molti l’ora legale è un problema

Nella notte tra il 25 e il 26 marzo, ci sarà il ritorno all‘ora legale. A partire dalle ore 2:00 della domenica, gli orologi dovranno essere spostati in avanti di un’ora. Una pratica quasi simbolica, in quanto la maggior parte dei dispositivi elettronici si aggiornano automaticamente. L’ora legale terminerà il 29 ottobre, quando si tornerà all‘ora solare. In pratica, perdiamo un’ora di sonno nella notte tra sabato e domenica, ma avremo giornate più lunghe fino al 29 ottobre. Ma quali sono gli effetti sulla salute?

Ora legale, come limitare i problemi per la salute

Più luce e vita sociale. Per molte persone, l’ora legale rappresenta un’occasione in più per i viaggi e la vita sociale, oltre ai già noti benefici dal punto di vista economico ed ambientale. Tuttavia, per altre, il disagio andrà ben oltre quello di dormire un’ora di meno nella notte tra sabato e domenica. In base allo studio pubblicato su Neuroscience Letters infatti, l’impatto sulla qualità del sonno può durare ben oltre quella singola notte.
L’ora legale influenza il nostro organismo a causa del ritmo circadiano, il nostro orologio interno che regola molte funzioni cicliche del corpo. Una sostanza coinvolta in questo processo è la melatonina, che viene prodotta quando fa buio e favorisce il sonno. Con l’ora legale, il sonno risulta disturbato per molte persone, in particolare per quelle che tendono a svegliarsi più tardi. Con conseguente perdita di concentrazione e produttività nei giorni seguenti. Come riporta Focus.it, secondo diversi studi, nella prima settimana di ora legale c’è un picco di attacchi di cuore. I medici suggeriscono a chi soffre di cuore di adattarsi gradatamente al cambio di orario, anche solo un quarto d’ora alla volta. Una raccomandazione che sembra in generale consigliata un po’ per tutti.

La direttiva del Parlamento Europeo

Da anni è in corso un dibattito sulla possibilità di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, sia per sfruttare ulteriormente i suoi benefici sia per attenuare gli effetti negativi del cambio d’ora. Nel 2018, il Parlamento Europeo ha votato una direttiva per esonerare gli Stati dall’obbligo del cambio di orario, lasciando la decisione finale ai singoli Paesi Tuttavia, finora nessuno dei Paesi membri dell’Unione Europea ha adottato provvedimenti in tal senso.

La petizione online

Nel nostro Paese non mancano petizioni per mantenere l’ora legale tutto l’anno. Come riporta l’ansa, In occasione di questa circostanza, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) si è fatta promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno, ha già raccolto oltre 281.000 firme.

“A partire dal 26 marzo e fino al 29 ottobre sarà possibile sfruttare un’ora di luce in più nelle ore serali, con conseguente riduzione dei consumi energetici da parte di famiglie e imprese ed evidenti risparmi in bolletta – spiega il presidente Alessandro Miani – Benefici che non sono solo economici ma anche ambientali, considerata la consistente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera dovuta al nuovo orario”.

“L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe inoltre cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini”, aggiunge Miani.

Il risparmio economico e ambientale

Per quanto riguarda i benefici economici e ambientali, secondo Terna -la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale- nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica. Un risparmio che si trasformerà anche in un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.